Archivio di Febbraio 2010

Giovedì, 18 febbraio

Questo pomeriggio sarò impegnato nelle seconde elementari di via Washington, in un’attività veramente sperimentale: una corrispondenza – scacchistica ma non solo – con altre due seconde elementari: quelle della Maestra Carmelita Di Mauro!

Ho già avuto modo di parlare dell’innovativo metodo scolastico di Carmelita, basato sui regoli matematici, e nell’ultimo numero di “Scacchitalia“, l’organo ufficiale della FSI, c’è proprio un’intervista che ho fatto a Carmelita e che si conclude proprio con un accenno al nostro “gemellaggio”  Sassari-Gela.

Grazie alla nostra amicizia, nata a Torino in occasione del Convegno internazionale “Gli scacchi: un gioco per crescere” (in cui eravamo entrambi tra i relatori), abbiamo pensato di mettere “in rete” le nostre esperienze didattiche e metodologiche coinvolgendo i nostri bambini: le classi di Gela, dove Carmelita insegna, e due classi dell’Ottavo circolo di Sassari, dove ho trovato grande entusiasmo.

Il gemellaggio per ora inizia con una corrispondenza di letterine tra i bambini delle due città, nelle quali ci saranno anche le mosse delle partite amichevoli che le due classi – individualmente – faranno. L’ideale è ovviamente che i bambini, magari come gita scolastica di quinta elementare, possano incontrarsi a Sassari o a Gela (o magari in entrambe le città!)

Vi aggiornerò sugli sviluppi: intanto dal 19 al 22 febbraio sarò personalmente a Gela a presenziare ai campionati scolastici della provincia di Caltanissetta!

Psicomotricità su scacchiera gigante.

Giornata “campale” quella odierna, tra appuntamenti con dirigenti scolastici, referenti dei progetti e laboratori extra-scolastici, e poi dalle 11:00 alle 13:00 impegnato con la psicomotricità con due prime elementari, per proseguire alle ore 14:30 sino alle 16:30, con altre due prime elementari, per finire dalle 17:00 alle 19:00 coi ragazzi del Centro di Avviamento allo Sport presso la sede del nostro circolo.

Dalle 11:00 alle 12:00 abbiamo lavorato con i 16 bambini della prima elementare di via Forlanini a Sassari: dopo alcuni giochi tipicamente motori (4 cantoni e paradiso) abbiamo sviluppato una interessantissima idea della maestra Michela. Si trattava di prendere dei disegni fatti con le “Macchie di Rorschach” con i colori principali e complementari che i bambini stanno apprendendo a nominare in lingua inglese. Allora dopo aver assegnato il nome a ciascun colore disponevo i disegni in ordine sparso sulla scacchiera gigante, quindi chiamavo un bambino e gli chiedevo di coprirsi gli occhi con le mani e lasciarsi guidare da un compagno verso un obiettivo prescelto: “Angelo, guida Manuel verso il coler Yellow, utilizzando solo i comandi avanti, indietro, destra e sinistra; cercando di non far calpestare nessun disegno…”

Avevamo già provato una variante di questo gioco, dove ai bambini era stata precedentemente “timbrata” la mano sinistra; oggi non solo non ce n’è stato bisogno, ma i bambini hanno stupito la maestra anche nel padroneggiare la specularità, dato che impartivano i comandi stando di fronte al bambino con gli occhi coperti.

Nella prima delle maestre Domenica e Raimonda, in via Genova, invece abbiamo fatto un gioco in classe, puramente aritmetico. Prima ho scritto i valori di riferimento dei pezzi alla lavagna; quindi ho coperto la tabella chiedendo ad uno per uno i relativi valori. Quindi ho proceduto con semplici addizioni (“quanto fa una Torre + un Alfiere?” “Quanto fa un Cavallo + due pedoni?”). Dopo due “giri” abbiamo complicato il gioco ponendo i relativi valori su una bilancia: “Se su un piatto metto una Torre, cosa devo mettere sull’altro piatto per essere uguale?”

Nonostante l’ora i bambini hanno risposto molto bene, ma per oggi è stato solo un diversivo, dalla prossima lezione ho deciso che i bambini di via Genova sono pronti per giocare con la scacchiera.

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Tutti contro tutti!

Una posizione casuale...

Questo pomeriggio ho lavorato con le seconde elementari di via Genova, ma non sulla scacchiera gigante bensì su quella murale. Per ripassare i movimenti dei pezzi ho proposto delle posizioni casuali dove i pezzi sono messi solo per consentire ai bambini di scoprire quali pezzi possono catturare. Una variante di questo esercizio può essere quella di scoprire quali pezzi possono dare scacco (anche a costo della loro perdita…). Il metodo è sempre lo stesso: l’intera classe viene coinvolta – in ordine di banco – nella soluzione; in genere non metto limiti di tempo, ma oggi per accelerare ho dato 10 secondi per abbozzare la risposta (contati sulle punte delle mie dita, meglio evitare i conteggi a voce che si trasformano in breve in fastidiosi cori che impediscono ai bambini interrogati di pensare alle mosse.)

Per ogni pezzo catturato assegnavo il punteggio relativo (1 per il pedone; 3 per Alfiere o Cavallo; 5 per Torre e 10 per Donna); mentre non valevano le risposte esatte ma già trovate da altri compagni. L’esercizio è molto utile per l’attenzione dei bambini, che spesso lo preferiscono addirittura alle partite vive!

Comunque dopo 15 minuti di esercizio li ho fatti giocare: nella 2^ A i bambini erano pari, ma essendo solo 14 non c’è stata difficoltà a gestire “l’ordine”; del resto maestra Marcella è molto presente e quindi è andato tutto bene.

Nella 2^ B invece i bambini erano dispari, e questo mi ha dato l’opportunità – come spesso mi capita – di dare a tutti i bambini il seguente monito : “Il primo che parla sarà sostituito da Enrico”, il che sortisce sempre l’effetto di avere meno rumore e litigiosità durante le partite.

Nel frattempo io gioco col bambino libero, oppure – altro espediente didattico – gli faccio fare i conti aritmetici del materiale catturato nelle partite in corso: i bambini sono molto contenti di questa occupazione, così possiamo sempre tenere alto il loro entusiasmo…