International chess training / Camp 2024

Inizierà il 20 giugno ad Arona (NO) il primo International chess training, evento che rappresenta un’occasione imperdibile per migliorare le proprie competenze scacchistiche e didattiche, lavorando a stretto contatto con docenti di fama internazionale. Saranno offerti due corsi di assoluto rilievo: il Corso FIDE per gli aspiranti Trainer e il programma Scacchi Level-Up, dedicato ai giovani talenti (e non solo!). L’evento è organizzato dalla SSD Alfiere Bianco, organizzazione italiana di spicco nel panorama scacchistico (numerosi i suoi progetti nazionali e internazionali), nota per la promozione e l’organizzazione di eventi di qualità eccellente, in collaborazione con Offerspill (l’accademia scacchistica di Magnus Carlsen), oltre al consueto apporto de Le due Torri di Bologna.

Prendo spunto dal puntuale articolo di Uberto Delprato per Uno scacchista (Uberto ha avuto l’occasione di fare una breve intervista al grandissimo istruttore Ramesh durante un “Caffé” di Stay@chess che potete rivedere qui) in cui illustra tutti i vantaggi per gli istruttori e per gli scacchisti.

Questo evento straordinario (speriamo il primo di una lunga serie!) mira a far crescere sia gli allenatori che le giovani promesse, offrendo loro un’opportunità di studio e formazione davvero preziosa. Ma anche gli scacchisti in generale che vogliano arricchire le proprie abilità. Le due sessioni previste, un Corso FIDE di 3 giorni per gli aspiranti Trainer e un programma di cinque giorni dedicato ai giovani talenti, dimostrano l’impegno e la dedizione nel promuovere lo sviluppo delle competenze e delle abilità nel mondo degli scacchi.

Quello che posso aggiungere è che si tratta di una occasione veramente unica: oltre ad avere la possibilità di vedere all’opera Ramesh R.B. (allenatore di tantissimi GM indiani, tra cui Praggnananda); Jesper Hall (Maestro Internazionale svedese che ha avuto tra i suoi allievi anche Magnus Carlsen ed è stato Presidente della commissione scacchi a scuola della ECU); Lexy Ortega, conosciutissimo in Italia per la sua instacabile attività di divulgatore ad alti livelli; Pierluigi Piscopo, Maestro internazionale (anche lui una celebrità sul web); ed infine sono onorato anche io di far parte ancora una volta dello Staff di Alfiere Bianco che dopo la bellissima esperienza di Stay@Chess durante la pandemia grazie alla sapiente lungimiranza di Alessandro Dominici possiamo ancora una volta far progredire il livello del movimento scacchistico italiano.

Scaccodiario.

Finalmente è disponibile il primo diario a tema scacchistico in Italia (e che io sappia nel mondo!). Naturalmente l’editore non poteva che essere Le due torri di Bologna che in questa circostanza ha dato veramente un contributo corale: sento di dover ringraziare Claudio Selleri (che ha subito creduto nel progetto), Lorenzo Benetti (che mi ha sempre entusiasticamente sostenuto), Mauro Casadei (che come al solito ha avuto il ruolo di supervisore e correttore di bozze) e una grazie infinito va al grafico Leonardo Cocerio che ha saputo dare una bellissima veste al materiale e alle illustrazioni contenute nel diario, di cui parlerò adesso.

Sì perchè l’idea del diario era nella mia testa da anni, ed è stata tradotta in realtà grazie ad una chiacchierata con Claudio Selleri e l’amico illustratore Toni Demuro che mi hanno subito stimolato a mettermi all’opera: per me si trattava di raccogliere una ventina d’anni di proverbi scacchistici, cercando una migliore resa ritmica e soprattutto individuando una logica di presentazione adatta allo scopo. Da subito ho voluto ideare un supporto polivalente, che fosse sia un comune diario scolastico ma contemporaneamente un manuale di scacchi, un percorso di miglioramento (sia tecnico che psicologico) e che grazie alle rime e alle illustrazioni facesse da catalizzatore per la creatività innata dei giovanissimi, ai quali prevalentemente lo Scaccodiario è rivolto.

https://www.scacco.it/it/prod/scaccodiario2425

Vediamo allora come ho strutturato il materiale. Per ogni giornata è presente una mia rima secondo questo palinsesto:
Lunedì: una frase col rispettivo diagramma relativo all’Apertura
Martedì: idem ma relativo alla Tattica e Pattern recognition
Mercoledì: idem ma relativo a Mediogioco e Strategia
Giovedì: idem ma relativo alla motivazione e all’atteggiamento mentale
Venerdì: idem ma relativo alla fase Finale
Sabato: pagina dedicata alle citazioni in rima (di scacchisti italiani e internazionali)
Domenica: pagina dedicata a scacchisti famosi

Questo in linea di massima, perché un altro elemento fondamentale dello Scaccodiario sono i Qr code, che rimandano a degli approfondimenti sugli argomenti della pagina (studi sulla piattaforma de Le due Torri Scacchi.it, pagine di Wikipedia sulle biografie dei campioni o personaggi proposti). Insomma, esattamente come volevo non solo un diario, ma una ricchezza di contenuti per arricchire la propria cultura scacchistica e motivare sulla crescita personale.

Si tratta della prima edizione che vedrà delle migliorie nei prossimi anni (come la celebrazione di date importanti degli scacchi mondiali: anniversari, albi d’oro, Match mondiali…) ma già ora contiene l’omaggio a tanti colleghi istruttori e scacchisti che hanno voluto mettere in rima alcuni loro consigli: qui ringrazio gli amici Lexy Ortega, Daniele Vocaturo, Mario Leoncini, Rosario Lucio Ragonese, Michele Blonna, Giovanni Spina, Isacco Ibba e Salvatore Fenu.

Naturalmente lo Scaccodiario è disponibile per l’acquisto sul sito de Le due Torri a questo link, dove è anche possibile scaricare alcune pagine di esempio. Sarò grato a chi vorrà darmi suggerimenti, consigli o semplicemente condividere con me le proprie impressioni all’indirizzo paulesusebastiano@gmail.com.

Tre partite in una!

Inizio questo post con due aforismi famosi: il primo è di Vasilij Smyslov, che disse: “Sono determinato a fare 40 mosse buone: se il mio avversario riuscirà a fare altrettanto allora finirà patta” (e questo è ciò che è avvenuto nelle prime 5 partite del Match tra Carlsen e Nepomniachtchi); il secondo è attribuito a Josè Raul Capablanca e recita: “Per vincermi bisogna superarmi tre volte: in apertura, in mediogioco ed in finale” (che è poi l’esito della sesta partita che andiamo a commentare).

Questa volta lo dico senza polemica: finalmente gli spettatori hanno avuto un assaggio di quel che volevano, cioè una partita tra due “gladiatori” senza esclusione di colpi e con un vincitore finale. Infatti un aspetto collaterale della finale per il titolo mondiale è l’audience di milioni di spettatori in tutto il mondo che vorrebbero assistere ad avvenimenti epocali, come sarà per questa partita appena conclusa che – intanto – è già un record: la più lunga partita (136 mosse) che si sia mai vista in un match mondiale.

Voglio però proporre un punto di vista diverso dalle tante narrazioni immediate che si stanno accumulando: quello dello sconfitto. Pur dando una leggera preferenza al Campione del mondo devo riconoscere che l’equilibrio del Match si è spezzato proprio per la generosità dello sfidante, che invece di proseguire (guadagnando peraltro un punticino Elo a partita) nel suo intento di non perdere, ha per ben tre volte battuto un sentiero alla ricerca della vittoria.

In apertura

Posizione dopo 11…b5!?

Carlsen gioca nuovamente la Catalana, dopo aver testato la preparazione dello sfidante nella Difesa Russa, scegliendo un’idea molto poco battuta che tuttavia, come ci confermava Luca Barillaro, nella puntuale live del GM Roberto Mogranzini, faceva parte della preparazione del team dello sfidante (composto oltre che da Luca Barillaro stesso da un gruppo “a doppia cifra” di specialisti, di cui citiamo solo Vladimir Potkin e Sergej Karjakin).
Il primo ad innovare veramente è stato proprio il Russo, prima con 9…De7, la vera Novità, poi con la coraggiosissima 11…b5 che ha veramente sorpreso tutti, compreso Carlsen.

Posizione dopo 15.Cd3

Carlsen riusciva comunque a portare la partita verso temi strategici a lui congeniali portando un Cavallo in d3 (come illustrato dai bravissimi commentatori di Chesscomit: Michele Godena, Giulio Borgo, Lexy Ortega e Carlos Garcia Palermo e al termine anche da Carlo Marzano e Renzo Ramondino per Chess24.italian).

Posizione dopo 17. Axf6

Ed ecco uno dei primi momenti critici, alla 17^ mossa (che come argomentato nei giorni scorsi dal GM Danyyil Dvirnyy è un momento particolarmente ricco di tensione). A questo punto il Nero potrebbe giocare per la patta riprendendo in f6 con la Donna e invece sceglie di tenere in campo le Donne per avere un mediogioco più complicato.

In mediogioco

Posizione dopo 22…De4

Se si può assegnare la battaglia per l’apertura a Nepomniacthi per la sua intraprendenza, anche gran parte del mediogioco lo si potrebbe assegnare al Nero: la scelta di mantenere le Donne pareva premiare proprio il Russo a giudicare da questa posizione obiettivo, dove la differente attività è evidente.

Posizione dopo 25…Tac8

Ed ecco, dopo un pressing da parte del Nero, un’altra decisione sofferta: quella di consentire il cambio della Donna per due Torri, che aggiunge nuovo squilibrio e quindi maggiori possibilità di errore per entrambi i giocatori.
Squilibrio che porterà il Nero ad avere una posizione più promettente.

Posizione dopo 35.Tc5

A questo punto, dopo alcune mosse imprecise da parte di entrambi, lo sfidante perde l’occasione per passare in discreto vantaggio (semplicemente guadagnando il pedone in b4) ma agonisticamente ha preferito lasciare all’avversario la pressione del tempo (Carlsen aveva pochi minuti per raggiungere la 40^ mossa) e giocare una mossa utile per sbarrare la 5^ traversa e per minacciare la spinta in e4. Come biasimarlo? Non si volevano forse quelle decisioni azzardate soprattutto da parte dello sfidante?
E così eccoci così un errore! Errore che si protrae ancora per la mossa successiva.

In Finale

Posizione dopo 40.Cxe4

Alla fine del controllo del tempo, esattamente alla 40^ mossa (non proprio la migliore) il futuro della partita sembra essere un finale o tra le due Torri contro la Donna (favorevole al Bianco) oppure tra Torre e Cavallo contro Donna (sostanzialmente patto per vie di alcune fortezze da parte di Carlsen).

Posizione dopo 52…De4?!

Preoccupato della possibilità che il Campione potesse rifugiarsi in una solida fortezza difensiva, lo sfidante si assume la responsabilità di un nuovo rischio: sbilanciare ancora la posizione per cercare qualche via per la vittoria. Col senno di poi (ed un’occhiata ai motori scacchistici) appare evidente che si tratta di un nuovo errore, in cui il Nero persevera anche dopo la conseguente cattura in a3 non riprendendo la Torre sempre per via della possibile fortezza del Bianco.
Nepomniachtchi gioca ancora una volta per sbilanciare tatticamente la partita.

Posizione dopo 82…Dd5

E così dopo una lotta davvera epica da parte di entrambi si arriva ad un finale che le Tablebases danno come patto a gioco corretto, ma si sa che dopo 7 ore di gioco e soprattutto tra le grinfie di Carlsen (notoriamente ostico in questa fase del gioco) riuscire a giocare le mosse esatte non sia proprio facile.
La preparazione di entrambi è impressionante soprattutto in apertura dove giocano le migliori linee del Livebook sino a mediogioco inoltrato, motivo per cui ho scelto l’aforisma di Smyslov nella premessa del post.

Posizione dopo 130…De6?

Dopo aver superato la partita più lunga in un match mondiale (Kortchnoj-Karpov, che aveva registrato 124 mosse) si arriva ad un momento topico, e ancora una volta, nel cercare la mossa più aggressiva (una inchiodatura) lo sfidante sbaglia e non azzecca una delle mosse da Tablebase. Da questo momento invece il gioco preciso di Carlsen diventa inesorabile.

In conclusione dopo aver tributato il giusto merito a Nepomniachtchi per il coraggio e per l’impegno profuso a favore di uno sblocco dell’impasse che si prospettava di replicare il match precedente con Fabiano Caruana, possiamo sicuramente aspettarci nuove emozioni nelle prossime partite, perché essendosi rotto l’equilibrio si aprono nuovi scenari.