Archivio di Novembre 2012

La creatività e gli scacchi.

Lo spunto per questo post sono due articoli letti ieri sul web: il primo, scritto dal Prof Woland sul blog di Luigi Bruschi, parla di una ricerca sul declino della creatività; il secondo, scritto dall’amico Alex Wild, annuncia il suo prossimo ciclo di 4 anni di scacchi scolastici a 9 classi di seconda primaria.

Il primo articolo parla di una sperimentazione condotta su 300.000 americani, bambini e adulti, sottoposti al test Torrance del pensiero creativo dal professore associato di psicologia dell’educazione presso il College William & Mary a Williamsburg (Virginia) Kyung Hee Kim, e denuncia sostanzialmente una preoccupante diminuzione del pensiero critico e della creatività, intesa come propensione a ricercare diverse soluzioni al problema piuttosto che una strada univoca (come invece vorrebbero la logica e l’intelligenza). L’articolo è citato a corredo della recente esperienza dell’autore di insegnare gli scacchi in una quarta elementare di Firenze e per questo motivo ho avuto modo di leggerlo; mi ha semplicemente ricordato di una somministrazione dello stesso test da parte di una laureanda in Scienza dell’Educazione dell’Università degli Studi di Sassari, Eleonora Frunzio, ad una classe che aveva fatto scacchi con me per tre anni: dalla prima alla terza elementare. I dati raccolti dalla tirocinante e vagliati da un’equipe coordinata dal responsabile del reparto di neuro-psichiatria infantile del Policlinico sassarese, prof. Giuseppe Tola,  e dal ricercatore dell’Università di Sassari dott. Arcangelo Uccula, dovevano servire da “sondaggio” (ne furono somministrati di svariati tipi) per privilegiare un’ipotesi di lavoro per una ricerca longitudinale da svolgersi negli anni successivi (progetto poi accantonato per mancanza di fondi). Ma i risultati furono subito giudicati molto interessanti proprio per ciò che concerne la creatività, spiccatamente superiore alla classe gruppo di controllo nella sperimentazione.

Ciò che posso confermare secondo la mia decennale osservazione è che gli scacchi abituano al ragionamento analitico, ma non con rigore matematico, bensì rinforzando il cosiddetto pensiero divergente o laterale: la scelta delle varianti giocate negli scacchi scolastici non è frutto di schematismo ma di un approccio personalissimo al problema. E qui vengo all’articolo di Alex Wild, che scrive appunto del suo ruolo di osservatore nei corsi di scacchi scolastici: lo scopo è quello di fare emergere spontaneamente sia l’interesse che la motivazione semplicemente con l’elemento ludico degli scacchi, senza interferire (errore che fanno molti istruttori “sportivi” alle loro prime esperienze nelle scuole) nei processi psichici dei bambini.

Il motivo di questo atteggiamento, che condivido appieno, è quello di favorire una libertà ed originalità di pensiero e di studiarne (con uno spirito davvero scientifico) le naturali evoluzioni. Potrei citare innumurevoli casi di soluzioni brillanti ai quesiti posti ai miei allievi, ma credo che chiunque abbia a che fare con la fantasia dei bambini abbia capito cosa intendo dire: il mondo visto dai bambini è spesso molto più ricco da quello proposto dagli adulti, quindi il compito dei bravi educatori non deve essere quello di uniformare tutti verso un ipotetico “migliore” ragionamento, ma di comprendere invece le istanze e la sensibilità delle proposte “diverse” suggerite dai bambini.

Aforisma del giorno

I piani che rimangono nella mente sono come castelli di sabbia.

 

Chi muove soltanto pedoni avrà rimpianto e delusioni.

Gennadi Sosonko

Ho trovato sul web una splendida partita che illustra il tema del vantaggio di sviluppo ottenuto grazie al sacrificio di un pedone, per il quale l’avversario spende troppi tempi per guadagnarlo. La partita è stata giocata tra Gennadi Sosonko e Robert Hubner, a Tilburg nel 1979.
A beneficio dei miei lettori ho voluto commentarla con alcuni dei miei “proverbi”.


[pgn

[Event “Tilburg”]
[Site “Tilburg”]
[Date “1979.??.??”]
[Round “7”]
[White “Sosonko, Gennadi”]
[Black “Huebner, Robert”]
[Result “1-0”]
[ECO “E04”]
[WhiteElo “2535”]
[BlackElo “2595”]
[Annotator “Sosonko”]
[EventDate “1979.11.??”]

1. d4 Nf6 2. c4 e6 3. g3 d5 4. Bg2 dxc4 5. Nf3 a6 6. O-O $1 b5 $6 {
Chi muove soltanto pedoni  avrà rimpianto e delusioni.} 7. Ne5 {
Attenzione dai fianchetti o la Torre ci rimetti.} Nd5 8. Nc3 c6 (8… Bb7 9.
Nxd5 Bxd5 (9… exd5 $142 10. e4 dxe4 11. Qh5 Qe7 (11… g6 12. Nxg6) 12. Bg5
Qe6 13. Rae1 $40) 10. e4 Bb7 11. Qh5 g6 12. Nxg6 fxg6 13. Qe5 $18 {
Sosonko-Schneider/Buenos Aires/1978}) 9. Nxd5 exd5 (9… cxd5 10. e4 Bb7 (10…
dxe4 11. Bxe4 Ra7 12. Bc6+ Nd7 (12… Bd7 13. Bxd7+ Nxd7 14. Nc6) 13. d5 $40)
11. Qh5 Qc7 (11… g6 12. Nxg6 $1) 12. exd5 Bxd5 13. Bxd5 exd5 14. Re1 $18) 10.
e4 {Sviluppo veloce  attacco feroce.} Be6 11. a4 {
Dice il saggio: le Torri vanno   sulle colonne che si apriranno.} b4 {
Aprire colonne è uno sbaglio  se il tuo Re diventa un bersaglio.} (11… Be7
12. axb5 cxb5 13. exd5 Bxd5 14. Nxf7 $1 $18 Bxf7 (14… Kxf7 15. Qh5+ $18) 15.
Bxa8) (11… f6 12. exd5 cxd5 13. Qh5+ g6 (13… Ke7 14. Ng6+ hxg6 15. Qxh8)
14. Nxg6 Bf7 15. Qe2+ $18 {Mossa intermedia  un tempo di rimedia!}) 12. exd5
Bxd5 $2 $18 (12… cxd5 $8 13. Nxc4 $16 (13. f4 Be7 14. f5 Bc8 15. Nxf7 Kxf7
16. Qh5+ Kf8 17. f6 Bxf6 18. Bh6 $40 {+-})) 13. Qg4 $1 h5 (13… Bxg2 14. Re1
$18 {Chi non arrocca  soffrire gli tocca.}) (13… Be6 14. Qh5 Be7 (14… g6
15. Nxg6 fxg6 16. Qe5) 15. Nxc6 Nxc6 16. Bxc6+ $16 {
/+-  Dalle grandi diagonali  fulmini e temporali.}) 14. Bxd5 cxd5 (14… hxg4
15. Bxf7+ Ke7 16. Bg5+ Kd6 17. Bxd8) 15. Qf5 Ra7 16. Re1 Re7 17. Bg5 g6 18.
Bxe7 {
Sua maestà, presto, scende dal trono  per annunciare, mesto, il suo abbandono}
1-0

[/pgn]