Archivio di Marzo 2012
Psicomotricità: orientamento.
Memoria a breve, medio e lungo termine.
Quarto appuntamento, questa mattina, coi bambini della scuola dell’infanzia di Ossi. A causa dei mali di stagione molti bambini erano assenti, quindi abbiamo dato il compito ad ogni bambino di raccontare ad un compagno assente la lezione di oggi, grazie al costante impegno delle maestre Giuseppina Capitta, Margherita Nieddu e Antonella Sanna. Mentre chiacchieravamo dei giochi svolti la settimana scorsa ho chiesto a Jason se si ricordava i frutti preferiti dei suoi compagni: non ha fatto neppure un errore! Questo significa che non solo è stato bravo a padroneggiare la memoria a breve (lunedì scorso aveva ripetuto quasi venti relazioni frutto-bambino), ma che il passaggio alla memoria a medio termine è felicemente avvenuto! Ripeterò ancora l’esperimento tra un mese, per vedere se la traccia mnestica è ormai registrata nella memoria a lungo termine.
Orientamento: verticale e orizzontale.
Subito dopo ho sistemato su una sedia posta su un banco la scacchiera ideografica e vi ho posizionato i due Re e quattro torri, quindi ho preso una scacchiera semi-gigante e ho sistemato sulla cattedra i rispettivi pezzi già posizionati sulla scacchiera murale. Ho chiesto ad ogni bambino, uno alla volta, di venire a prendere i pezzi e posizionarli sul pavimento esattamente come era mostrato dalla “mappa” costituita dalla scacchiera ideografica.
Dapprima ho proposto una figura “ancorando i gruppi” in maniera speculare ai vertici alti della scacchiera (A8 e H8), ma poichè per i bambini appariva difficile passare da un piano verticale ad uno orizzontale, abbiamo in seguito poggiato la scacchiera su un banco, proprio a fianco alla scacchiera sul pavimento. A questo punto i bambini hanno via via trovato le posizioni esatte dei pezzi.
Poi siamo passati ad una posizione un po’ più complessa (ho spostato una Torre in a 1 e un’altra in h1) e i bambini non hanno avuto difficoltà; quindi abbiamo posizionato i pezzi nella figura della foto e di nuovo ci sono state difficoltà… Quando qualche bambino trovava la posizione esatta (e non certo per caso!) chiedevo di spiegare ai compagni come ci era riuscito, che “trucco” aveva usato. Allora emergeva la difficoltà a verbalizzare l’eperienza fatta, o l’intuizione del giusto orientamento.
Allora ho dato qualche “dritta”: quando la posizione era differente di una sola casella chiedevo di osservare il colore su cui avevano poggiato il pezzo. Oppure quando una figura era lontano dagli angoli chiedevo loro di contare i passi, uno per ogni casella…
Movimento della Torre:
Infine ho spiegato loro i movimenti di questi due nuovi pezzi. “Ricordate, la volta scorsa abbiamo osservato che il Re va a spasso, ma soltanto passo-passo, oggi vediamo che la Torre è un pezzo davvero eccezionale, corre in verticale e orizzontale!” Quindi ho spiegato il movimento della torre, avanti e indietro, destra e sinistra, sempre sulla stessa strada, e abbiamo chiamato ancora tutti i bambini a sperimentare col proprio corpo il movimento delle Torri. Quindi ho messo degli ostacoli sulla loro strada e anche delle possibili catture. Infine ho lasciato che le Torri potessero catturare i Re quando questi si trovavano sulla loro linea, dicendo che così si finiva la partita.
Curiosi scacchi!
Ho tradotto dal web un bell’articolo sui benefici degli scacchi nella formazione didattica dei bambini. Lo ripropongo di seguito, chi volesse vedere l’articolo originale in spagnolo clicchi sul nome dell’autore.
Tutto ciò che i dirigenti scolastici vorrebbero…
I contributi del gioco degli scacchi nell’educazione per bambini e giovani sono innumerevoli. È stato dimostrato che sviluppa, tra le altre competenze, pensiero logico, la capacità di calcolare, attenzione, memoria, intuizione e creatività.
Aiuta anche la capacità di visualizzazione, la prudenza, il senso pratico, il pensiero critico, la disciplina, la volontà, ecc. Il filosofo danese Karl Jaspers ha detto: “La chiarezza dell’intelletto consente la chiarezza dei termini, diventa un vero “campanello” degli impulsi, di cio che si pensa e si fa, all’interno e all’esterno.”
Inoltre incoraggia a osservare e valutare bene ogni posizione, utilizzando le competenze per identificare gli elementi più importanti e integrarli in un quadro generale e, su tale base, decidere.
Come l’arte, gli scacchi stimolano la produzione intellettuale e creativa. Secondo il maestro Siegbert Tarrasch, la “produzione intellettuale è una delle più grandi soddisfazioni, se non la maggiore, a portata di mano dell’uomo”.
Un altro contributo degli scacchi alla formazione dei bambini e dei giovani è lo sviluppo della loro immaginazione. Le immagini che concepiscono degli scacchi sono di ordine prospettico. Il giocatore vede il futuro del gioco, come determinato da ricerche e immagini. . Lo psicologo Kroguis Nikolas dice: “Ogni posizione si riflette come immagine della coscienza. L’unica differenza è il grado di generalizzazione e di sintesi.”.
Quindi sorge la domanda: quale dirigente scolastico, sia di scuola dell’infanzia, primaria, secondaria o superiore non vorrebbe che i propri studenti possano sviluppare queste qualità?
Devi solo mettere a loro disposizione scacchi, lo sport più edificante, utile ed economico, che viene insegnato in ogni sistema di istruzione moderno.
Scacchi all’oratorio.
Nel corso degli anni, per conto dell’Associazione Scacchi Torres o per mia iniziativa personale, mi è capitato spesso di fare corsi di scacchi presso gli oratori di Sassari: Latte dolce, Mater Ecclesiae, San Giuseppe…
Lo scorso anno per dare sbocco ai progetti scolastici svoltisi presso due scuole di Latte dolce, proprio vicino a casa mia, ho inaugurato un appuntamento settimanale gratuito per il quartiere. Il successo di partecipazione mi aveva convinto a riproporre la stessa formula, chiedendo un piccolo contributo ai genitori, anche in altri oratori. Così è nato l’appuntamento del giovedì in via Washington, che ha dato continuità al lavoro svolto negli ultimi dieci anni presso l’ottavo circolo “Galileo Galilei”: oltre una ventina di bambini si incontrano per una lezione teorica, ma soprattutto per poter giocare liberamente.
Due settimane fa è iniziato anche un nuovo progetto presso l’oratorio di San Paolo, dove venerdì il gruppo contava già 18 partecipanti: soprattutto è numeroso il “sottogruppo” degli under 8 (sono oltre una decina!). Questo appuntamento era richiestissimo dai miei allievi delle scuole di via Genova e via Forlanini.
Il vantaggio di questi appuntamenti, rispetto ai progetti scolastici, è proprio la possibilità di fare incontrare tra loro bambini di diverse età, facendogli subito comprendere la relatività delle capacità scacchistiche: è assai frequente che bambini di seconda elementare possano batterne altri di quinta! Ma a mio parere la cosa più importante è la formazione di un pensiero obiettivo e critico, proprio grazie al confronto e all’aiuto dei bambini più grandi che fanno da ponte al pensiero dei più piccoli verso quello degli adulti (i due istruttori).
Il successo di questa formula mi viene continuamente confermato dai genitori, soprattutto quelli di figli unici, perchè i loro figli acquisiscono di volta in volta maggior considerazione del pensiero altrui sviluppando insieme ad una maggiore confidenza anche un maggior rispetto delle “mosse” dei loro compagni!