Archivio di Settembre 2025

Nasce il centro tecnico federale della Federazione Scacchistica Italiana

Il 27 settembre 2025 segna una svolta storica per la comunità scacchistica italiana: a Spilimbergo, in Friuli Venezia Giulia, sarà inaugurato il nuovo Centro Tecnico Federale della FSI. Una struttura moderna che si propone come la “Coverciano” degli scacchi, destinata ad accogliere atleti, istruttori, arbitri e appassionati da tutta Italia per attività di alto livello, formazione e grandi eventi.

Foto tratta dal sito dell’Agi che ha riportato la notizia

Perché proprio Spilimbergo?
La scelta è caduta su una città da sempre vicina agli scacchi, sede di prestigiosi tornei e di una scuola storicamente sensibile alla promozione culturale. La FSI ha affidato alla locale Scuola di mosaico la realizzazione di un totem con il logo federale, simbolo dell’intreccio tra tradizione locale e passione scacchistica.

Numeri e scenario:

  • La Federazione Scacchistica Italiana celebra il 105° anniversario dalla fondazione con oltre 500 società affiliate e diverse migliaia di tesserati; solo ai Campionati italiani di quest’anno hanno preso parte 179 giocatori tra Open, categorie giovanili e Campionato femminile.
  • Gli scacchi registrano una crescita continua anche grazie all’integrazione con strumenti digitali e all’interesse generato dai social network, con veri e propri record di giovani iscritti e partecipanti nelle scuole.

Le funzioni del Centro:

  • Preparazione delle Nazionali Open, Femminile e Seniores per le competizioni internazionali
  • Stage giovanili, corsi per istruttori, aggiornamento arbitri e dirigenti
  • Manifestazioni sportive, conferenze, incontri di formazione e promozione.

Ruolo delle Istituzioni:
Alla cerimonia inaugurale saranno presenti il presidente del CONI, Luciano Buonfiglio, assieme a rappresentanti ministeriali e delle amministrazioni locali – segno tangibile della collaborazione fra sport, scuola e territorio.

Dichiarazioni ufficiali:

  • “Un autentico spartiacque della nostra storia pluricentenaria” – Luigi Maggi, presidente FSI
  • “Un traguardo di valore per il territorio e per l’intero sistema sportivo e culturale del Paese” – Massimiliano Fedriga, presidente Regione Friuli Venezia Giulia
  • “Una grande opportunità per le nostre scuole e per i nostri ragazzi” – Enrico Sarcinelli, sindaco di Spilimbergo.

Aspetto culturale e sociale:
Il Centro non rappresenta solo una nuova casa per gli atleti, ma anche un punto di incontro per progetti didattici, un acceleratore per la formazione dei giovani e uno spazio di dialogo fra generazioni. L’obiettivo è consolidare la rete scacchistica nazionale e avvicinare sempre più ragazzi a una disciplina capace di allenare mente, concentrazione e spirito critico.

Presentazione dello Scaccodiario a Sassari

Scaccodiario 2025/26: è molto più di un diario: è un ponte tra scacchi, scuola e cultura

La nuova edizione dello Scaccodiario 2025/26, che presenteremo oggi a Sassari durante la Settimana nazionale delle biblioteche, conferma e amplia la mia intuizione di trasformare un oggetto quotidiano come l’agenda scolastica in un vero e proprio strumento educativo e culturale.

Un diario che insegna a pensare

Lo Scaccodiario non è un semplice calendario di date. Ogni pagina diventa occasione di apprendimento: problemi da risolvere, consigli dei grandi maestri, annotazioni in rima per favorire la memoria, e curiosità storiche sugli anniversari del mondo scacchistico. Una didattica “a piccole dosi” che accompagna studenti e appassionati lungo tutto l’anno scolastico.

Tradizione e innovazione in dialogo

La forza del progetto sta nella sua natura “phygital”: la solidità del formato cartaceo si arricchisce di QR code che aprono finestre digitali su partite, analisi e contenuti extra. L’edizione 2025/26 introduce anche riferimenti a intelligenza artificiale e siti e blog dedicati, rafforzando il legame tra gioco tradizionale e nuove tecnologie.

Cultura, scuola e comunità

La presentazione a Sassari ha voluto sottolineare anche il valore culturale dell’opera. Le biblioteche, definite “presidi di democrazia e libertà”, diventano partner naturali di un progetto che non si limita a insegnare mosse e aperture, ma propone gli scacchi come strumento di crescita personale e sociale.

Perché adottarlo

Lo Scaccodiario si propone come compagno quotidiano per studenti, insegnanti e giovani scacchisti:

  • favorisce la logica e il pensiero critico;
  • educa alla pianificazione e alla responsabilità;
  • offre contenuti culturali e storici di alto valore;
  • integra la dimensione digitale con quella analogica.

Conclusione

Questo progetto dimostra come gli scacchi possano diventare una scuola di vita. Lo Scaccodiario 2025/26 non è solo un diario, ma un laboratorio portatile di cultura, logica e creatività. Una mossa alla volta, insegna a pensare meglio — sulla scacchiera e nella vita.


Case deboli: i “fori” che decidono una partita a scacchi

La pagina odierna dello Scaccodiario

Tra i concetti più affascinanti e al tempo stesso fondamentali della strategia scacchistica ci sono le case deboli (o “fori”, dall’inglese holes). Una casa diventa “debole” quando non può essere più difesa da pedoni del proprio colore: accade, ad esempio, dopo avanzate o scambi che lasciano vuoti strutturali permanenti nella catena pedonale.

Queste debolezze non sono semplici difetti tattici momentanei, ma difetti a lungo termine che possono trasformarsi in punti d’invasione decisivi. Il loro peso, tuttavia, non è assoluto: un buco è pericoloso solo se l’avversario dispone dei pezzi giusti per occuparlo. Questo paradosso – una debolezza che resta innocua finché non viene sfruttata – è uno dei cardini della strategia moderna.

Dalle intuizioni di Steinitz a Nimzowitsch

Wilhelm Steinitz, primo campione del mondo, fu il pioniere nello studio delle strutture pedonali e delle debolezze posizionali. Per lui anche un piccolo vantaggio strutturale conferiva il “diritto di attaccare”. La sua eredità fu raccolta e sistematizzata da Aron Nimzowitsch, che nel celebre Il mio Sistema introdusse concetti come:

  • Il blocco: usare un pezzo, spesso un Cavallo, per occupare un foro e paralizzare i pedoni avversari.
  • Il principio delle due debolezze: un solo buco può essere difeso, ma la creazione di una seconda debolezza costringe l’avversario a dividersi, aprendo la strada alla vittoria.

Avamposti e punti focali

Nella pratica, una casa debole diventa spesso un avamposto stabile per i pezzi:

  • f7 (o f2) è da sempre il bersaglio di sacrifici spettacolari.
  • e5 è un sogno per i Cavalli bianchi in molte varianti della Francese o della Siciliana.
  • d5 è il cuore strategico della Sveshnikov, diventando il vero campo di battaglia della variante.

Maestri della debolezza

Grandi campioni hanno interpretato il tema in modo opposto ma complementare:

  • Petrosian difendeva posizioni difficili trasformando le debolezze altrui in contropiani.
  • Tal sapeva “sentire” case deboli latenti e costruire sacrifici che le trasformavano in combinazioni vincenti.

L’era digitale

Oggi anche i motori hanno punti di vista differenti sul tema:

  • Stockfish assegna punteggi numerici statici alle debolezze.
  • Leela Chess Zero le interpreta in modo più “umano”, valutando la difficoltà pratica di difenderle con l’indice di sharpness.

Come migliorare grazie ai “fori”

Per ogni giocatore che vuole crescere, il percorso passa da tre abilità:

  1. Individuare le strutture che creano buchi (pedoni isolati, doppiati, arretrati).
  2. Provocare debolezze con spinte o cambi ben calcolati.
  3. Sfruttare gli avamposti, insediando i pezzi nei punti chiave.

La prossima volta che analizzi una posizione, chiediti: dove sono i fori? Spesso la risposta ti indicherà il piano giusto.