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Tamara

La città invisibile di Italo Calvino che ho voluto scegliere per questa batteria (Torre più Alfiere) è quella di Tamara, perché vi si accenna sia la figura della Torre sia quella dell’elefante (che per i persiani era appunto l’attuale alfiere)… Ecco gli stralci che mi hanno ispirato:
 
“Finalmente il viaggio conduce alla città di Tamara. Ci si addentra per vie fitte d’insegne che sporgono dai muri. L’occhio non vede cose ma figure di cose che significano altre cose: la tenaglia indica la casa del cavadenti, il boccale la taverna, le alabarde il corpo di guardia, la stadera l’erbivendola. Statue e scudi rappresentano leoni delfini torri stelle: segno che qualcosa – chissà cosa – ha per segno un leone o delfino o torre o stella […]
 
[…] Come veramente sia la città sotto questo fitto involucro di segni, cosa contenga o nasconda, l’uomo esce da Tamara senza averlo saputo. Fuori s’estende la terra vuota fino all’orizzonte, s’apre il cielo dove corrono le nuvole. Nella forma che il caso e il vento dànno alle nuvole l’uomo è già intento a riconoscere figure: un veliero, una mano, un elefante…”
 

Le immagini sono di Fabio Lanza

 

In tutti i quadretti il Bianco muove e dà matto in una mossa, naturalmente sono solo un esempio della potenzialità di questa batteria.

Anastasia

La batteria di pezzi che propongo oggi è quella di Anastasia: Donna + Torre + Cavallo, che oltre al solito omaggio a Calvino unisce anche una citazione al famoso matto di Anastasia (tratto da una novella di Wilhelm Heinse). Il tipico quadro di matto è il seguente:

Il Bianco muove e da matto in tre mosse.

 

 

 

 

 

 

 

 

La citazione della città di Anastasia di Calvino invece è la seguente:

“Di capo a tre giornate, andando verso mezzodì, l’uomo s’incontra ad Anastasia, città bagnata da canali concentrici e sorvolata da aquiloni. Dovrei ora enumerare le merci che qui si comprano con vantaggio: agata onice crisopazio e altre varietà di calcedonio; lodare la carne del fagiano dorato che si cucina sulla fiamma di legno di ciliegio stagionato e si cosparge con molto origano; dire delle donne che ho visto fare il bagno nella vasca d’un giardino e che talvolta invitano – si racconta – il passeggero a spogliarsi con loro e rincorrerle nell’acqua. Ma con queste notizie non ti direi la vera essenza della città: perchè mentre la descrizione di Anastasia non fa che risvegliare i desideri uno per volta per obbligarti a soffocarli, a chi si trova un mattino in mezzo ad Anastasia i desideri si risvegliano tutti insieme e ti circondano. La città ti appare come un tutto in cui nessun desiderio va perduto e di cui tu fai parte, e poichè essa gode tutto quello che tu non godi, a te non resta che abitare questo desiderio ed esserne contento. Tale potere, che ora dicono maligno ora benigno, ha Anastasia, città ingannatrice: se per otto ore al giorno tu lavori come tagliatore d’agate onici crisopazi, la tua fatica che dà forma al desiderio prende dal desiderio la sua forma, e tu credi di godere per tutta Anastasia mentre non ne sei che lo schiavo.”

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Cloe

Proseguendo la rivisitazione in chiave scacchistica de “Le città invisibili” di Italo Calvino, la batteria di Donna e Alfiere sarà denominata Cloe: ecco uno stralcio

” […] Passa una ragazza che fa girare un parasole appoggiato alla spalla, e anche un poco il tondo delle anche. Passa una signora nerovestita che dimostra tutti i suoi anni, con gli occhi inquieti sotto il velo e le labbra tremanti. Passa un gigante tatuato; un uomo giovane coi capelli bianchi; una nana; due gemele vestite di corallo. Qualcosa corre tra loro, uno scambiarsi di sguardi come linee che collegano una figura all’altra e disegnano frecce, stelle, triangoli finché tutte le combinazioni in un attimo sono esaurite, e altri personaggi entrano in scena: un cieco con un ghepardo alla catena, una cortigiana col ventaglio a piume di struzzo, un efebo, una donna-cannone. […]”

Questa volta però nei quadri di matto ho voluto aggiungere una difficoltà: in tutte le posizioni il Bianco muove e conclude col matto in due mosse. Inoltre una precisazione: è chiaro che le combinazioni di matto proposte per ogni batteria sono molto più numerose, quelle indicate sono solo a titolo d’esempio… Sto pensando ad una monografia da pubblicare su ogni batteria, ma immagino che sarà un lavoro “titanico”!

Illustrazione di Fabio Lanza