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Anno Nuovo, impegno nuovo!
E così è iniziato il 2013! Abbiamo superato la nefasta profezia di fine del mondo e persino le opulente prove dei cenoni di Natale e Capodanno. E tra pochi giorni si torna al lavoro e subito sono pronti impegni grandissimi e gratificanti. Per quanto mi riguarda l’Anno Nuovo inizierà l’avventura nel Consiglio Direttivo della Federazione Scacchistica Italiana, per la quale ho tantissime speranze e idee, e molte altre le sto raccogliendo su proposta di molti validi istruttori italiani, per i quali ho creato un gruppo su Facebook per uno scambio costruttivo di suggerimenti.
La prossima settimana inizierò due nuovi laboratori al Convitto Nazionale del Canopoleno, dove il 12 gennaio inizierà anche la 34^ Coppa Città di Sassari (sopravvissuta a tutte le difficoltà organizzative). Si tratta di un appuntamento, di cui parlerò meglio in un prossimo post, che conferma la grande disponibilità di una Scuola che da diversi anni crede nella notevole capacità formativa (per l’individuo) ed educativa (per le capacità relazionali) degli scacchi rivolti ai giovani.
Un anno che inizia già in bellezza, grazie allo splendido ritratto che Ermelinda Manfredi (sorella del nostro Francis Manfredi e madre del bravissimo allievo Kilian) ha voluto omaggiarmi in occasione di un torneo amichevole disputato sabato scorso. I fratelli Manfredi sono due veri artisti, con la sensibilità umana che ogni vero artista deve possedere: ed io sono testimone, onorato, che loro lo siano oltre che per le loro capacità tecniche anche nel profondo dell’animo!
Tre Italiani in vetta al Campionato del mondo di scacchi per corrispondenza.
Quando manca una sola partita (ininfluente) al termine del 25° Campionato mondiale per corrispondenza, il Catanese Fabio Finocchiaro si è già aggiudicato matematicamente il titolo di campione del mondo. Dietro di lui altri due Italiani, Elio Vassia di Stambino (TO) e Sante Giuliani di Viterbo: tutti e tre sono GM per corrispondenza!

Fabio Finocchiaro, il primo a sinistra, consulente della squadra catanese vincitrice del Campionato Italiano per corrispondenza ASIGC del 2009.
La cosa eccezionale è che il neo campione del mondo Finocchiaro ha ben 73 anni, la qual cosa è garanzia che la sua esperienza personale deve essere stata determinante in un mondo dove l’utilizzo dei computer (quantomeno come controllo errori tattici) è diventata una prassi. Ma allora, si chiederà il lettore, se tutti usano il computer che merito c’è per l’uomo? La risposta è proprio questa vittoria di Finocchiaro, perché anche ammesso che ognuno possa utilizzare strumenti esterni (powerbook, database di partite, tablebases di finali) la differenza la fa proprio la maggiore consapevolezza strategica dell’uomo rispetto alla macchina: in tantissime circostanze il “mostro al silicio” mostra numerose varianti tutte allo stesso valore (generalmente tendente all’equilibrio); è proprio in queste circostanze che l’uomo può metterci del suo, intuendo quale mossa nel lungo periodo (il cosiddetto “orizzonte” che il computer non può superare) darà maggiori opportunità. Proprio per questo non mi stupisce che la vittoria possa andare ad un “Seniores” rispetto alla controtendenza del gioco a tavolino, dove la “freschezza” dei giovani giocatori sta monopolizzando negli ultimi anni il ranking mondiale.
Le “privatizzazioni”
Curiosando sul web ho visto un video di una manifestazione di operatori a favore della Sanità pubblica che hanno inscenato una partita di scacchi viventi per spiegare “le mosse” del governo a favore della Sanità privata. Ora, poiché le ricette neo-liberiste sono uguali in tutto il mondo, questa corsa alle privatizzazioni e la metafora degli scacchi mi spinge a qualche suggestione. Poniamo che lo Stato sia il giocatore coi pezzi bianchi e a seguito di un certo numero di sconfitte non concluda che sia meglio imparare dai propri errori (evitare gli sprechi), ma piuttosto affidare la guida dei suoi Cavalli ad un giocatore esterno (privatizzazione degli assets strategici del suo Paese). Dopo una serie di altre, inevitabili sconfitte, decide che le privatizzazioni fossero state troppo timide e decide così di privatizzare anche Alfieri e Torri. Le sconfitte continuano e si decide che persino i propri privilegi debbano essere abbandonati (Regina e Re). Come conseguenza logica di tutte queste privatizzazioni il giocatore (lo Stato) è costretto a lasciare il suo posto alle Multinazionali, che giocano la partita secondo i loro comodi.
Ecco, a mio modesto avviso queste privatizzazioni non sono altro che privazioni al pubblico di beni fondamentali: Salute, Istruzione, Comunicazioni, Energia, reti stradali, beni mobili e immobili dello Stato, acquedotti, licenze, concessioni demaniali ecc. Col risultato che se vorremo far parte della “partita” la dovremo fare necessariamente nel ruolo di pedoni (pagando naturalmente!).