Archivi per la categoria ‘Blog’

Faine e galline.

Sempre più spesso ultimamente sto utilizzando varianti eterodosse, anche inventate per l’occasione, nelle mie lezioni presso gli oratori o a scuola. L’esigenza nasce nel primo caso per affrontare l’eterogeneità dei livelli di gioco e di età (gruppi di bambini dai 6 ai 10 anni); nel secondo caso come compromesso tra classi diverse della stessa scuola o tra bambini che sanno giocare e bambini che stanno appena imparando facenti parte della stessa classe (capita sempre più spesso).

Inoltre alcuni giochi proposti sulla scacchiera si rivelano particolarmente efficaci per fare acquisire una certa visione e familiarità col movimento dei pezzi (come la “variante di Sorso” o gli “scacchi di Pollicino“). Così la settimana scorsa ho perfezionato e messo in pratica una nuova variante che ho voluto chiamare “Faine e galline”, di cui ho già in mente una splendida versione da proporre in ambito pre-scolare con la psicomotricità su scacchiera gigante.

Si tratta di mettere tutti i pedoni neri (il colore non ha alcuna importanza) sull’ottava traversa, mentre si posizionano a caso due Regine bianche. Lo scopo è catturare tutti i pedoni neri che si muovono tutti di un passo dopo ogni mossa di Regina (come già nella variante di Sorso). Il gioco richiede una certa pianificazione, perché altrimenti non è possibile fermare tutti i pedoni. Inoltre il fatto di posizionare casualmente le due Regine penso possa anche avere delle implicazioni matematiche, ma invito gli esperti a pronunciarsi in tal senso: sono pronto ad ospitare le loro formalizzazioni teoriche!

I bambini a cui l’ho proposto si sono divertiti molto, ed alcuni – tra una partita e l’altra – cercavano di risolvere il livello estremo (quello con una sola Faina a caccia delle galline!)

Aforisma del giorno.

Anche a scacchi si può passare facilmente dall’ O.K.  al K.O.

Pugile

Una mia rielaborazione grafica di una celebre foto su Mohammed Alì.

L’arte combinatoria: scacchi e parole!

Fantastico incontro ieri pomeriggio al 13° Circolo didattico di via Forlanini tra i bambini della terza B e Leonardo Omar Onida, responsabile del festival “Ottobre in poesia“. Dopo la collaborazione di quest’anno in cui ho contribuito con l’artista Francis Manfredi a delle installazioni di rime poetiche su una decina di campioni  di scacchi del passato corredate dalle splendide caricature di Francis, ho chiesto a Leonardo Onida di venire di persona a scoprire l’enorme potenziale del progetto scolastico di scacchi e filastrocche .

Per prima cosa i bambini hanno letto alcune delle loro filastrocche, sia a tema libero, sia a tema proposto dalla maestra, sia a tema scacchistico. Poi qualcuno ha recitato, di sua spontanea volontà, qualche sua poesia a memoria; infine – con nostra grande meraviglia – qualcuno ha persino improvvisato delle rime all’istante! Credo che Leonardo sia rimasto davvero stupito dall’abilità di questi bambini di 8 anni, che dopo un percorso ludico (prima giochi di parole, poi rime, poi proverbi, poi filastrocche ma soprattutto tanti scacchi!) hanno preso confidenza in questa attività creativa di composizione di filastrocche.

La maestra ha chiesto ai bambini di spiegare in che modo sono organizzati per questa attività. Alessandro ha allora precisato: “Facciamo dei lavori in gruppo. In ogni gruppo ognuno ha dei ruoli: c’è il referente che comunica con la maestra i risultati del lavoro; c’è il custode delle pari opportunità che cura i rapporti del gruppo perchè tutti possano esprimere le proprie idee; c’è il custode del tempo, che gestisce i tempi del gruppo…”

A questo punto Leonardo, molto curioso, ha chiesto ai bambini se loro si divertissero in questa attività e perchè. La risposta è stata pressoché unanime: “Sì, ci piace molto lavorare in gruppo” “E’ bello trovare diverse soluzioni con le parole” “Alla fine ci piace leggere le nostre poesie”. Allora Leonardo ha incoraggiato i bambini: “Bravi! La cosa più importante è che voi vi divertiate esattamente come un gioco! Anche i poeti più grandi non fanno altro che giocare con le parole. Partendo dalla curiosità, dalla meraviglia, dall’emozione, scrivono le loro idee e si divertono”.

Poi, sempre alternando letture di filastrocche e domande ai bambini, Leonardo ha invitato i bambini ad essere protagonisti nella prossima edizione del Festival “Ottobre in Poesia”, dove “poeti di tutto il mondo, soltanto  più grandi di voi, giocano con le parole come state facendo voi! Quindi continuate a giocare e con Sebastiano e la maestra Michela avrete uno spazio all’interno del festival.”

I bambini hanno dimostrate grande coinvolgimento e contentezza all’idea, qualcuno ha addirittura chiesto “A che ora è?” come se l’evento fosse imminente. Per dare un’idea ai lettori delle loro composizioni, che garantisco non hanno subito rimaneggiamento alcuno e sono state realizzate in classe sotto lo sguardo delle maestre, pubblico di seguito alcune immagini di quaderni dei bambini (cliccare su ogni immagine per ingrandirla), e di seguito una recentissima poesia scacchistica (presto le raccoglierò tutte) di Ilaria Fanni.

 

La Torre.

La Torre si muove, orizzontale e verticale,
mangia è dà un colpo letale:
a gran voce urla: “Qui non si può passare
solo io ho il permesso di entrare”.

Mangia pezzi ad ogni mossa
e ne fa un mucchietto d’ossa,
poi continua la partita
sempre all’erta e sempre in vita.

Poi però viene mangiata
e subito incatenata,
povera torre è sfinita
e ben presto finisce la partita.