Cloe
Proseguendo la rivisitazione in chiave scacchistica de “Le città invisibili” di Italo Calvino, la batteria di Donna e Alfiere sarà denominata Cloe: ecco uno stralcio
” […] Passa una ragazza che fa girare un parasole appoggiato alla spalla, e anche un poco il tondo delle anche. Passa una signora nerovestita che dimostra tutti i suoi anni, con gli occhi inquieti sotto il velo e le labbra tremanti. Passa un gigante tatuato; un uomo giovane coi capelli bianchi; una nana; due gemele vestite di corallo. Qualcosa corre tra loro, uno scambiarsi di sguardi come linee che collegano una figura all’altra e disegnano frecce, stelle, triangoli finché tutte le combinazioni in un attimo sono esaurite, e altri personaggi entrano in scena: un cieco con un ghepardo alla catena, una cortigiana col ventaglio a piume di struzzo, un efebo, una donna-cannone. […]”
Questa volta però nei quadri di matto ho voluto aggiungere una difficoltà: in tutte le posizioni il Bianco muove e conclude col matto in due mosse. Inoltre una precisazione: è chiaro che le combinazioni di matto proposte per ogni batteria sono molto più numerose, quelle indicate sono solo a titolo d’esempio… Sto pensando ad una monografia da pubblicare su ogni batteria, ma immagino che sarà un lavoro “titanico”!
Lezioni per bambini a Codrongianos
Ieri pomeriggio c’era la consueta lezione di scacchi a Codrongianos. Come diversivo ho “sfidato” i bambini in una partita alla cieca sulla scacchiera murale: è un espediente che cattura molto la loro attenzione, perchè nella loro ingenuità pensano che abbiano partita facile…
Il mio amico e collega Michele Devilla, che ha fortemente voluto questo corso nel suo paese natio, muoveva i pezzi per mio conto ed i bambini si alternavano a turno sulla scacchiera murale. Lo scopo di questa esibizione è proprio sottolineare gli errori dettati dal non guardare bene la posizione (e allora io scherzo: “Sembrate voi che giocate alla cieca!”); in genere le partite terminano sempre in una quindicina di mosse, perchè non riescono neppure ad immaginare che un giocatore che non vede la scacchiera possa “tramare” un attacco da matto…
Al termine della lezione, in premio le carte scacchistiche, che stanno ricevendo un successo incredibile: soprattutto quelle con i proverbi. Anche i genitori sono così incuriositi e cominciano a chiedere quando potranno anch’essi seguire un corso di scacchi!
La corsa del pedone.
Un pedone con grande presunzione
pensava di superar di parecchio
nella corsa verso la promozione
il Re nemico, pensandolo ormai vecchio.
Così senza nessuna riflessione
si spronò avanti, ma il Re a specchio
si mosse nella stessa direzione
finchè l’afferrò per un orecchio.
“Vi chiedo perdono, sua Maestà”
disse il fellone appena catturato,
ma il Sire lo mangiò senza pietà…
Ogni pedone d’ora in poi è avvisato
se vuol far gare di velocità
ripassi la “norma del quadrato”.