Gli scacchi per “bambini speciali”

Ho trovato sul web un interessantissimo articolo di Richard James, sul suo bellissimo sito Chesskids AcademyRichard James  è anche autore del libro “Chess for kids” . Ripropongo l’articolo tradotto perchè mi trovo pienamente daccordo con tutte le sue osservazioni, che posso personalmente confermare anche con la mia esperienza scolastica.

 

SCACCHI e bisogni educativi speciali

 

Richard James

 

 

 

Tra il 20% e il 25% dei bambini sono classificati con ‘bisogni speciali’ o sono stati diagnosticati in una vasta gamma di condizioni neurologiche.  Per molti di questi bambini, gli scacchi possono avere un effetto drammatico sulla loro vita. Ma sono proprio questi bambini, che hanno più da guadagnare dagli scacchi, che, in molti casi, e per una serie di motivi, non si uniscono ad un club di scacchi a scuola, o forse a qualcuno non piace che li facciano entrare. 

Queste condizioni coprono quattro aree principali: difficoltà di apprendimento (per esempio dislessia), problemi fisici (ad esempio disprassia), problemi di attenzione, concentrazione e del comportamento (ADHD, per esempio) e le difficoltà di comunicazione, socializzazione e relazioni (per esempio la sindrome di Asperger). Spesso, bambini con difficoltà in un senso avranno problemi in un altro.  Alcuni (ma non tutti) i bambini in ciascuna di queste aree otterranno enormi benefici dal gioco degli scacchi. 

Sebbene in generale i bambini con maggiori difficoltà di apprendimento dovranno faticare  con gli scacchi, molti bambini con dislessia, e anche altre condizioni come disturbo di apprendimento non verbale, possono eccellere nel gioco degli scacchi. Infatti, molti dislessici hanno forti capacità visuo-spaziali che possono essere molto utili sulla scacchiera. Sebbene alcuni di questi bambini non possono avvantaggiarsi della lettura, ora ci sono molti altri modi di accedere alle informazioni di scacchi, quindi questo non sarà necessariamente un handicap.  Per chi non può incontrare un certo successo accademico, il successo a scacchi, grazie ai loro talenti visuo-spaziali, darà alla loro autostima un enorme impulso. 

I bambini con problemi fisici, come la disprassia, potrebbero non essere in grado di eccellere in molti sport, ma gli scacchi forniranno loro l’arena competitiva in cui possono essere in grado di eccellere. Potrebbero essere gli ultimi ad essere selezionati  per la squadra di calcio, ma se, mentre i loro amici prendono a calci  un pallone, stanno studiando gli scacchi, saranno i primi ad essere scelti per la squadra di scacchi. Non essendo bravi negli sport è dura, specialmente per i ragazzi in cui il riconoscimento è spesso definito dal successo sul campo sportivo, e, per questi bambini, gli scacchi saranno uno dei pochi punti a disposizione per mostrare il loro spirito competitivo. 

Sarei il primo ad ammettere che avere un bambino ADHD (sindrome di scarsa attenzione e iperattività) in una classe  che fa  scacchi può essere un incubo, ma molti bambini con una diagnosi di ADHD, mentre si distraggono facilmente e sono incapaci di concentrarsi su qualcosa che non li interessa, possono dimostrare una straordinaria attenzione su qualcosa in cui sono veramente interessati. E questo qualcosa potrebbero essere proprio gli scacchi.. Così, fargli provare gli scacchi potrebbe  essere anche solo qualcosa che li aiuterà a concentrarsi  e mettere a fuoco, e forse capire che se si può prestare attenzione durante una partita a scacchi questo li aiuterà a prestare attenzione pure in classe.

Per molti bambini con problemi di comunicazione e socializzazione, il gioco degli scacchi può essere qualcosa di molto speciale, e parlo con notevole esperienza qui I bambini con una diagnosi dello spettro autistico, spesso, preferiscono il silenzio e ambienti privi di stimoli Alcuni di loro hanno anche un alto quoziente d’intelligenza, spiccate doti logico-matematiche e capacità di messa a fuoco molto intense. Per i bambini simili gli scacchi sono il passatempo ideale. Diversi  giocatori di scacchi di primo piano hanno una diagnosi di sindrome di Asperger, e molti altri hanno significativi tratti autistici, e, nella mia esperienza, il mondo degli scacchi è, in generale, molto tollerante delle differenze. Il bambino che si ritrova solo e fuori luogo nel mondo reale potrebbe trovarsi, nel mondo degli scacchi tra persone affini, in qualche modo si sentirà a casa,.. Gli scacchi non saranno la soluzione per tutti i bambini autistici, ma per alcuni, la scoperta degli scacchi può essere un cambiamento importante nella vita. 

Eppure, molti di questi bambini non possono prendere in considerazione l’iscrizione a un’associazione di scacchi. I bambini dislessici possono essere talmente abituati al fallimento scolastico da pensare che gli scacchi non  facciano per loro. I bambini con disprassia potrebbero aver spento del tutto l’idea della competizione, data la loro mancanza di successi sportivi. I bambini con ADHD possono sentirsi non in grado di concentrarsi e di trovarsi in difficoltà. I bambini con sindrome di autismo Asperger  spesso non sono proposti per attività di gruppo non obbligatorie, ma se loro non vengono coinvolti neppure nella pratica degli scacchi  possono provare la sensazione che non sia affatto facile o praticabile come avrebbero voluto.

 

 

3 Commenti a “Gli scacchi per “bambini speciali””

  • blade says:

    Non c’è il pulsante ‘Like’, ma fa come se lo avessi premuto 🙂

    Passo il link di questo pezzo a qualche istruttore di scacchi, lo ritengo importante.

  • Grazie Franco!
    Spero di continuare a tradurre dal web queste “perle” importantissime per tutti gli istruttori di scacchi. Ho ricevuto anche l’apprezzamento di Richard James che ringrazio pubblicamente!
    A presto anche per qualsiasi nuova “collaborazione” con te!
    Ciao!

  • paolo andreozzi says:

    grazie della segnalazione, mi riconosco nel contenuto dell’artcolo
    stampo ed affiggo in bacheca
    Ciao

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