Humor
Fui distolto dai miei amati scacchi dalla mia giovane moglie.
Da quel giorno la classifica dei peggiori subì un radicale mutamento.
Carlo Bolmida
IL MEDIOCRE QI DI COPERNICO E CERVANTES
Si loda molto sovente ( a torto ! ) l’elevato QI dei giocatori di scacchi come ” prova d’un intelligenza superiore “. Lewis M.Terman, autore dei test Stanfort-Binet, ha il coraggio di proclamare : “Tutti i criminali non sono dei ritardati mentali, ma tutti i ritardati mentali sono potenzialmente dei criminali.”
Egli fu il creatore, de “Il coefficiente mentale migliorato“, stilato in collaborazione del suo compare H.H.Godard,costui per buon mercato, coniò il sostantivo francese “moron”, ispirandosi alla radice greca della parola, significante stupido.
Nel 1923 studiò gli emigranti ( a partire dagli Italiani per finire ai Russi ) rinchiusi ad Ellis Island. Ed annunciò che l’ 80% di essi erano dei minorati mentali. (molti Russi, già allora, giocavano a scacchi.)
Il Maestro di questa bella coppia di energumeni fu, ahimè, il veronese Cesare Lombroso (scienziato di antropologia criminale, a cui Torino ha intitolato un’importante via, e su un testo del quale , talmente devo essere vecchio, preparai a Medicina il mio esame..)
Egli pretendeva dimostrare che i criminali “presentano le caratteristiche ataviche dei selvaggi e dei gorilla.”
L’iniziatore di queste odiose scempiaggini fu John L.H.Down, che, nel 1866, scrisse la sua celebre opera “Osservazioni su una classificazione etica degli idioti “.
Terman mise a profitto la sua invenzione per analizzare l’intelligenza di uomini illustri attraverso le loro biografie.
Non avendo, per un pelo, sottomano biografie di Morphy e di Fischer, Copernico e Cervantes precipitarono nella palude degli uomini di limitate facoltà mentali, come fossero stati dei mediocri… manipolatori di coefficienti Elo.
Se questi illustri scienziati giunsero con sistemi approssimativi a formulare teorie aberranti, con l’aiuto del retorico paradosso o con l’aiuto dell’ evolutissima scienza quantistica (che il paradosso giunge a sfiorare…) altri, fortunatamente, hanno dimostrato verità assai confortanti, che inducono a sperare che, se si perde una donna, o ti hanno tristemente matato il re… in verità, nessun timore, ne possediamo altri!
L’enigma del gatto dell’appassionato scacchista e scienziato Schrödinger non è più un paradosso!
Ma quello di Zenone, pur trovando rifugio poetico nei sogni di Borges (altro appassionato scacchista ), lo è, anche se ancora sfida il tempo, ergendosi a prova scientificamente irrefutabile.
Chi oserebbe confutare che Achille (“dai piedi leggeri”) sia incapace di raggiungere, correndo, una tartaruga?
Nel 1936, Schrödinger immaginò un gatto rinchiuso in una cassetta con una provetta piena di cianuro, un elemento radioattivo e un contatore Geiger.
L’atomo radioattivo avrebbe una possibilità su due di disintegrarsi, inducendo una reazione, misurata dal contatore, sufficiente per spezzare la provetta… e provocare la morte del gatto (o del re o di un pezzo…)
Schrödinger, aggrappandosi al principio dell’indeterminazione, credette provare che prima di aprire la cassetta non si può sapere se il gatto è morto.
Dei fisici quantistici affermano invece che nella cassetta vi sono due gatti: uno vivente ed uno morto.
Le due realtà che sembrano alternative non si elidono mutuamente.
Wheeler (un altro amatore di scacchi, giocò diverse partite con l’amico Alechine.) suggerisce che l’Universo deve la sua esistenza al fatto di essere osservato da degli esseri intelligenti.
” Essere o non essere “, dice Amleto, senza immaginare ” essere e non essere “. E senza potersi osservare “in tutti gli specchi del mondo”, come il giocatore di scacchi di Borges, e non vedersi riflesso da alcuno di essi.
Dopo Einstein e Planck temo si debba essere assai cauti nel giudicare dove , al fine, ci condurrà questa benedetta tecnologia…
Sarebbe sorprendente se la verità somigliasse molto a quella che ci affascina in Star Trek!