Ossi: attenzione, memoria, azione!

Sempre più in grande!

Questa mattina, per il quinto appuntamento coi bambini della scuola dell’infanzia di Ossi, con la maestra Giuseppina abbiamo ripreso – per i tanti assenti – la lezione della scorsa volta. Dapprima abbiamo chiesto ai bambini stessi di descrivere l’attività svolta nella lezione precedente: i bambini hanno enfatizzato il concetto della grande scacchiera stesa sul pavimento e dei pezzi “enormi” che avevano manipolato. Le maestre Giuseppina Capitta, Margherita Nieddu e Antonella Sanna hanno proseguito durante la settimana il lavoro di consolidamento dell’attività svolta lunedì scorso, dando un’importante continuità al lavoro pratico. Per questa lezione avevo in serbo per i bambini un ulteriore gradino verso la psicomotricità vera e propria: la scacchiera gigante quttro metri per quattro e i relativi pezzi di plastica (il doppio di quelli semi-giganti che avevo utilizzato la volta scorsa).

 

Avanti e indietro, destra e sinistra: il perimetro.

Così abbiamo portato i bambini nel grande spazio comune della scuola dell’infanzia e abbiamo dispiegato, tra lo stupore dei bambini, la grande scacchiera. Quindi ho preso una Torre ed ho spiegato il suo movimento in linea retta, avanti e indietro oppure a destra e sinistra, accompagnando col corpo le mie spiegazioni. Quindi ho chiesto a turno ad ogni bambino di prendere una Torre e muoversi lungo il perimetro, secondo il movimento appena spiegato. Ho precisato che non dovevano camminare al di fuori della linea scelta, ma andare sempre dritti sino alla fine della scacchiera. Nessuno ha avuto difficoltà.

La cattura sulla stessa linea.

Al termine del primo esercizio ho aggiunto un elemento di complessità: ho posizionato una Torre in un punto della scacchiera ed ho chiesto ai bambini di prendere la Torre di colore opposto e posizionarsi sulla stessa linea della Torre sulla scacchiera, quindi di camminare verso di essa e “catturarla”. Anche per questo esercizio non c’è stato bisogno di molte correzioni, è stato eseguito generalmente senza difficoltà.
Allora ho chiesto un ulteriore sforzo di immaginazione. Ho chiesto a 4 bambini di posizionarsi in alcuni punti casuali della scacchiera. Quindi io  consegnavo una Torre ad un altro bambino e lo posizionavo fuori della scacchiera sulla stessa linea di un bambino dentro la scacchiera lasciandogli indovinare a quale bambino poteva consegnare la Torre in una sorta di staffetta.

Attenzione e memoria.

Dopo questi primi giochi siamo passati ad un gioco che richiedeva attenzione e soprattutto memoria: ho preso una manciata di fogli colorati dai bambini e plastificati (immagino dalle pazienti maestre…) che fungono da banconote per i nostri premi. Li ho sistemati a caso in alcune case della scacchiera gigante, sottolineando con l’aiuto dei bambini i relativi colori. Quindi ho iniziato a posizionarci sopra i pezzi semi-giganti e quelli giganti (in tutto 4, come prima difficoltà: le prossime volte aggiungeremo altri pezzi.)
Lo scopo del gioco era ricordare dove erano posizionati i premi, chi indovinava il relativo colore poteva metterselo in tasca. Solo due bambini non sono riusciti nell’intento.

Dopo questi giochi siamo ritornati in aula e abbiamo ripreso ancora una volta il gioco di memoria sui frutti preferiti. Jason ancora una volta ha mostrato di ricordarli tutti, ma la cosa più sorprendente è stata che – vinta l’iniziale timidezza – e con la gratificazione di una caramella, anche gli altri bambini hanno mostrato di ricordarseli: Nathan, Abdel, Sara, Manuel, Ilenia, Pietro…
Questo mi conferma che quando è coinvolta l’emozione (il gusto del frutto è una sensazione certamente non neutra), l’attenzione (la ripetizione da modo anche ai bambini inizialmente più distratti di focalizzare anche loro le relazioni) e la gratificazione (in questo caso la caramella), la memoria viene attivata con molta più facilità praticamente da tutti.

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