Campionati Giovanili Studenteschi.

Si è svolta oggi a Tula (SS) la fase provinciale del Campionato Giovanile Studentesco (CGS) che sostituisce i Giochi Sportivi Studenteschi (G.S.S.) che ogni anno la Federazione Scacchistica Italiana svolgeva di concerto con il MIUR ed il CONI. La differenza non è solo in una sigla, dal momento che da quest’anno il Ministero ed il CONI, per ragioni che non è assolutamente dato di sapere, hanno escluso la disciplina scacchi dal circuito ufficiale dei G.S.S.
Già da qualche anno la fase finale nazionale era affidata alla sola FSI, ma da quest’anno anche le fasi regionali, provinciali e d’istituto sono state demandate alla Federazione. Le novità principali del regolamento attuativo del 2012  mi hanno lasciato molto perplesso, e come me molti altri istruttori italiani (ma soprattutto tantissimi operatori delle scuole, maestri, DSA, Dirigenti scolastici…). Così avevo fortemente deciso di non partecipare affatto alla competizione, mentre in genere ho accompagnato non meno di 5 squadre all’anno. Il motivo del mio scetticismo stava nell’introduzione della tessera a carico dei bambini (che serve a dare una copertura assicurativa, ma che di fatto sembra un sistema di cooptazione a favore di Associazioni sportive private); la possibilità di inserire sino a due giocatori di altre istituzioni scolastiche (cioé mezza squadra), che mi fa pensare che i circoli scacchistici con i vivai più forti non resisteranno alla tentazione di creare dei veri squadroni a tutto svantaggio delle scuole che invece non fanno dell’agonismo la base della loro partecipazione a questo genere di manifestazioni.

Però qualche settimana fa il Convitto del Canopoleno di Sassari mi ha chiesto di accompagnare una squadra alla fase provinciale di Tula e naturalmente non ho potuto esimermi. Ho consigliato di far partecipare bambini giovanissimi (per lo più di seconda primaria) senza alcuna velleità di qualificazione. Sono contento di essere stato smentito dai fatti: i bambini del Canopoleno, alla loro prima esperienza in assoluto, e pur dovendosi confrontare con bambini più grandi, turno dopo turno hanno preso sempre più confidenza raggranellando i punti necessari per qualificarsi al terzo posto!

Così quella che doveva essere una semplice escursione si è rivelata l’inizio di una nuova avventura, che mi porterà ad accompagnare i bambini – con tutte le mie perplessità – anche alla fase regionale che si terrà il 19 aprile ad Arborea.
Sulla manifestazione bisogna fare i complimenti agli organizzatori per la puntualità e le ottime condizioni per la convenzione per il pranzo (molto apprezzato anche dai genitori accompagnatori), allo staff arbitrale che ha condotto senza troppi intoppi la competizione e a tutti quanti hanno collaborato per una giornata di vero sport!

2 Commenti a “Campionati Giovanili Studenteschi.”

  • Stefano Tescaro says:

    FSI ha cambiato le regole in corsa e ha lasciato l’obbligo di tesseramento solo per le finali nazionali.
    A Vicenza non abbiamo fatto nulla di ufficiale, per le stesse ragioni che ti avevano spinto a non partecipare. Abbiamo organizzato però una manifestazione promozionale a squadre per le sole primarie e secondarie di primo grado (49 squadre in tutto, con due tornei per le primarie e uno per le secondarie con classifica distinta per maschi e femmine). Il delegato provinciale FSI ha poi segnalato le scuole classificatesi ai primi tre posti di ogni categoria per le fasi regionali, che sembrano di difficile realizzazione.
    Abbiamo provveduto noi all’assicurazione – con un contratto che riguarda tutte le nostre manifestazioni non omologate – e chiesto 10 euro a squadra (2 euro / 2 euro e mezzo a bambino, ma solo a 39 squadre su 49), dando in cambio di una medaglia di partecipazione a ogni bambino/a e medaglie grandi d’oro d’argento e di bronzo (nel colore, in realtà erano di plastica) per le squadre prime 3 classificate di ogni categoria.
    Abbiamo chiuso in pareggio solo perché il Comune e la scuola ospitante hanno garantito alcuni premi e molti servizi (pur impegnando noi 9 soci del circolo fra arbitraggio e gestione per giunta in una giornata di CIS).
    Se avessimo applicato il Regolamento FSI avremmo dovuto chiedere 20-25 euro a squadra e rimetterci quasi 400 euro. Assurdo.

  • Sì… Proprio mentre dall’Europa sembrano arrivare notizie esaltanti sulla possibile introduzione degli scacchi a scuola in Italia siamo costretti a vedere smantellata una manifestazione che segnava ogni anno un trend di crescita di 200 unità. Naturalmente io non attribuisco la colpa alla Federazione che ha tentato il possibile per salvare i Campionati, ma la mia critica è anche alle istituzioni scolastiche che investono in queste manifestazioni praticamente nulla. Sempre più raramente ci sono insegnanti che accompagnano le squadre (a meno che non siano direttamente coinvolti nei progetti a scuola) e tutte le spese sono a carico dei genitori e dei circoli che si sobbarcano l’onere di organizzare le fasi provinciali e regionali.
    In Sardegna da qualche anno per la fase regionale il Comitato copre le diarie arbitrali (io che ne sono vice-presidente ho proposto di fare altrettanto anche per le fasi provinciali) lasciando alla scuola organizzatrice solo il carico per la gestione logistica.
    Insomma, ci sono criticità che rischiano di far ripensare totalmente a questo genere di manifestazione, che a mio modo di vedere ha fatto crescere tantissimo il settore giovanile della Federazione Scacchistica Italiana, pur non facendo registrare un immediato incremento di tessere, ma secondo una mia proporzione almeno un quarto dei partecipanti ai giochi studenteschi poi fanno anche le fasi individuali degli Under 16.
    Non tocchiamo poi il tasto delle perdite economiche secche di chi per passione porta avanti la vita dei circoli scacchistici…

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