Maternità.
Come se fosse un gioco di scacchi
tra le figure amabili e leggiadre,
o tra furiosi assalti e contrattacchi,
mal si cela la natura del padre.
Mentre si rivela, con gonna e tacchi,
tra nere e bianche caselle quadre
la donna con gli occhi mai vigliacchi
ad affermare il suo ruolo di madre.
Un mondo che è simbolo di vita
dove ognuno attende il suo destino
seguendo le mosse della partita.
E durante questo lungo cammino
la razionalità è spesso smarrita
perché ritorni ad essere bambino.
Bravo Sebastiano! Bellissima poesia la tua! Per me una delle migliori. Ispirata.
Il dipinto , altrettanto importante, ti ha ispirato.
Complimenti forti e sinceri.
Ispirazione è la parola giusta! Composto in poco meno di mezz’ora mettendo “nero su bianco” le idee che mi suggerivano il dipinto di Angela!
Se ti fidi del mio “estro” potremmo tentare qualcosa di simile anche coi tuoi quadri…
Grazie ancora di tutto, Carlo!