Troppe patte? Qualche idea…

Come risolvere il problema delle troppe patte negli scacchi.

Dopo quattro partite della finale del campionato mondiale di scacchi tra Carsen e Nepomniatchi, (che sto seguendo su Twitch sui canali degli amici Maria Grazia De Rosa,Chesscomit, oppure Roberto Mogranzini, o in differita sul canale di Matteo Zoldan, Chess24.it) si è riacceso il dibattito scomposto dei tanti spettatori (spesso semplici principianti) su come risolvere il problema delle troppe patte. Solitamente le considerazioni sono stucchevoli e irriguardose rispetto al nostro nobil gioco, fatte da chi vuole “vedere sangue”: come se in una gara di formula 1 si beassero degli incidenti (possibilmente mortali). Siamo dunque di fronte ad una morbosità che nulla ha a che vedere col nostro sport; quindi, coloro che hanno questo temperamento – semplicemente – passassero ad altro.


Non si è ancora spenta infatti la delusione dell’ultimo Match tra Carlsen e Caruana, dove le patte furono 12 su 12 e il titolo fu assegnato dopo tre partite a cadenza rapida. Tornando indietro negli anni la “morte per patta” degli scacchi era già stata paventata sin dai tempi di Capablanca (che aveva proposto di allargare la scacchiera passando ad una 10×10 con l’aggiunta di due nuovi pezzi), di Fischer (che voleva annullare la preparazione in apertura sorteggiando la posizione dei pezzi sulla prima linea di ogni giocatore), di Karpov e Kasparov ai quali fu addirittura annullato un match per le troppe patte che diventavano onerose per gli organizzatori (Karpov in quell’occasione perse oltre dieci chili, per cui i medici consigliarono la sospensione del Match).

Già dopo il campionato, a mio parere bellissimo, tra Carlsen e Caruana scrissi un post con qualche idea per ridurre le possibili patte, con la doverosa premessa che il pareggio non è solo il risultato più probabile ma anche il più giusto per sancire una partita giocate bene da ambedue i giocatori (la precisione di entrambi ha sfiorato le perfezione: 99,8 e 99,7).

Ora ritorno, in questo articolo, con qualche altra considerazione oltre a qualche nuova provocazione.
Riprendendo un’idea già prospettata allora e caduta nell’indifferenza generale, a mio parere gli spareggi dovrebbero essere giocati prima del Match, se si vuole migliorare lo spettacolo: il giocatore che avesse perso gli spareggi si impegnerebbe al massimo per capovolgere il risultato nelle partite lunghe. La provocazione che aggiungo oggi è che prima ancora della blitz del giorno (che potrebbe pure finire patta) per fare spettacolo si invita una celebrità a lanciare una monetina: una sorte di Dea bendata, qui sta la “provocazione” perché potrebbe anche trattarsi di un Armageddon che spesso ha la stessa valenza. La monetina può dare la preferenza ad uno o all’altro giocatore e nel caso dei match, questo rituale iniziale, può avere un peso di questo genere:

– la preferenza della monetina vale 0,15 punti (oppure 15 se si vuole eliminare il decimale)

– la patta nella blitz varrebbe 0.25 (o 25), la vittoria 0.50 (ovvero 50)

– la patta nella classica varrebbe sempre 0,50 (o 50) e la vittoria 1 (o 100)

Questo significherebbe che ogni giornata avrebbe un giocatore in testa e probabilmente sarebbe sufficiente programmare un numero di turni dispari.

Altra proposta simile a quella fatta allora è quella di introdurre il coefficiente di difficoltà nella scelta dell’apertura e della difesa: si prendono tutte le partite giocate da IM o GM su ogni codice ECO e si stabiliscono le percentuali statistiche di successo per i due giocatori:

Percentuali tratte dal libro Powerbook 2022

In questo esempio le mosse di apertura sono filtrate per Average (media ELO dei giocatori) e le statistiche sono mostrate per la percentuale di successo del Bianco. L’apertura selezionata è la Larsen che come si può notare dal riquadro colorato in basso da storicamente il 38% di vittorie al B., il 32% al N e solo il 29% di patte, quindi promette di essere spettacolare. Secondo la mia proposta, un po’ come avviene nelle gare di tuffi o di ginnastica, la scelta dell’apertura darebbe in tal modo al giocatore la possibilità di sbilanciare la partita, poiché – nel caso visto della Larsen – alla vittoria del Bianco (probabiltà 38%) sarebbe assegnato un plus di 12 punti (differenza dal 50%), mentre alla vittoria del Nero (probabilità 32%) sarebbe assegnato un plus di 18 punti.

In caso di patta invece – e qui sta la significatività della proposta – il Bianco gode di un risultato utile atteso (vittoria + patta) del 52,9 che sarebbe arrotondato a 53%, quindi la patta darebbe al Nero 0.53 punti (o 53 se si vuole eliminare la virgola) e soltanto 0.47 al Bianco (o 47 senza decimali).

Tutto questo è solo un esempio, non sono un matematico come Arpad Elo e sicuramente ci potrebbe essere una commissione FIDE per stabilire questi coefficienti e per aggiornarli ogni anno (o periodicamente come si fa col rating), ciò che conta è che a questo punto le patte non sarebbero più un comodo rifugio per i giocatori, perché quasi sempre uno dei due sarebbe avvantaggiato e l’altro dovrebbe correre ai ripari giocando più aggressivamente per recuperare lo svantaggio. Ecco qua mi pare che siano degli spunti interessanti con cui contribuire ad un dibattito che giudico a prescindere poco costruttivo.

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