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Lezione interattiva: chi sta meglio?

Ieri sera all’oratorio di via Washington ho chiamato alla scacchiera murale Leonardo, otto anni, a muovere i pezzi Bianchi e Vittorio, sette anni, con i Neri. Dopo le prime quattro mosse in cui si è formata la classica barriera pedonale della difesa Francese ho chiesto al gruppo (circa quindici di età compresa tra i sette e gli undici anni) chi stesse meglio, il bianco o il Nero. La maggioranza ha detto di preferire il Nero, allora ho fatto notare la posizione un po’ ristretta dell’Ac8. Dopo altre quattro mosse ho chiesto ancora chi preferivano ed il giudizio era bilanciato. Quindi si è verificata una posizione dove apparentemente il Nero guadagnava un pedone in d4. Ho chiesto ancora una volta: “Secondo voi il Nero guadagna un pedone senza pericoli?”

Solo Simone, otto anni, ha scoperto una risorsa del Bianco (il sacrificio dell’Ad3 in h7 per scoprire alla Donna la colonna D e ricatturare il Cavallo in d4) e la partita è proseguita con grande vantaggio del Bianco. Da quel momento entrambi hanno giocato le mosse migliori, e nonostante il Nero sembrasse in una rete di matto alla fine è riuscito a scambiare i pezzi attaccanti e pareggiare il gioco.

Osilo: piccoli “campioni” crescono!

Stamattina ero ad Osilo per le consuete lezioni del mercoledì alla terza, quarta e quinta elementare dell’Istituto comprensivo. Avevo con me un ritaglio di giornale con la fotografia di Tiziano Federici e Marco Zubani, rispettivamente campione e vice-campione provinciale della categoria giovanissimi! La loro improvvisa popolarità ha “gasato” l’ambiente e si moltiplicano le richieste di partecipazione anche agli appuntamenti scacchistici al di fuori della scuola.

Così anche le lezioni di stamattina sono state molto più seguite  e la partita collettiva della quarta contro di me non è terminata come di solito in una miniatura. Diverso discorso invece per la terza, che ha perso in venti mosse e della quinta che ha continuato la partita della quarta perdendola (con la parte che era in vantaggio) in meno di quindici mosse…

Zeitnot!

"Occhio lungimirante" di Carlo Bolmida

ZEITNOT

(da: “L’ora di Barga”  Canti di Castelvecchio

di G.Pascoli )

Alla mia sedia donde non sento
se non scacchisti brusir pian piano,
al mio orecchio viene col vento
il buon consiglio di un non lontano
amico mio, ch’è alle mie spalle,
ma finge d’essere a fondovalle.

Tu dici, è l’ora, tu dici, è tardi;
voce che cadi lieve dal cielo.
Ma un poco ancora lascia che guardi
ho innanzi agli occhi grigiastro velo;
vedo una Torre là sullo sfondo..
non so che fare.. son tremebondo.

Lasciami immoto qui rimanere
fra secco batter d’altro pulsante,
irresoluto, col mio sedere
ben adagiato: quasi pensante!
Sulla scacchiera la mente fissa,
e giù nel petto il cuore che rissa.

Tu vuoi che muova dunque l’Alfiere
Voce che cadi blanda alle spalle,
ma non son certo, lascia vedere..
non vorrei prender delle farfalle.
Lo so ch’è l’ora, lo so ch’è tardi;
ma un poco ancora lascia che guardi.

Lascia che guardi la posizione,
lascia che osservi le case nere,
le debolezze per niente buone..
Se un infilata ho da temere;
che nel cantuccio d’ombra romita
sia certo il Re della sua vita.

Ed or la voce quasi mi strilla
due volte un grido quasi di cruccio.
Ma vada a bersi la camomilla,
ch’io non mi muovo dal mio cantuccio.
E’ tardi? E’ l’ora? Già…è caduta..
la bandierina!.. Non l’ho veduta.

Carlo Bolmida