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Osilo: piccoli “campioni” crescono!

Stamattina ero ad Osilo per le consuete lezioni del mercoledì alla terza, quarta e quinta elementare dell’Istituto comprensivo. Avevo con me un ritaglio di giornale con la fotografia di Tiziano Federici e Marco Zubani, rispettivamente campione e vice-campione provinciale della categoria giovanissimi! La loro improvvisa popolarità ha “gasato” l’ambiente e si moltiplicano le richieste di partecipazione anche agli appuntamenti scacchistici al di fuori della scuola.

Così anche le lezioni di stamattina sono state molto più seguite  e la partita collettiva della quarta contro di me non è terminata come di solito in una miniatura. Diverso discorso invece per la terza, che ha perso in venti mosse e della quinta che ha continuato la partita della quarta perdendola (con la parte che era in vantaggio) in meno di quindici mosse…

Sorso: scacchi semi-giganti.

Stamattina quarta lezione per le classi seconda e terza della scuola primaria di Sorso. Con i bambini di seconda abbiamo visto le regole dell’arrocco e subito dopo ho spiegato i matti fondamentali con le due torri. Prima abbiamo lavorato con la scacchiera ideografica e subito dopo ho fatto in modo che applicassero le nuove conoscenze direttamente sulla scacchiera semi-gigante sistemata sui loro banchi. L’effetto è stato molto coinvolgente e tutti hanno voluto “toccare con mano” il procedimento per dare matto o con le sentinelle, o con i passeggiatori.

Nella terza invece, poiché sono più avanti avendo fatto molte lezioni lo scorso anno, abbiamo fatto una partita ragionando sui principi generali sottolineati dai miei proverbi  (“Torre messa presto in gioco, quasi sempre dura poco!” “Chi lascia il centro senza controllo, rischia davvero di rompersi il collo” “Lasciare i pezzi in casa di partenza non è proprio una gran scienza”). Inoltre abbiamo ripassato i valori dei pezzi per i calcoli sul materiale catturato, e infine abbiamo concluso la partita con un classico matto: quello della “soffitta”  (La Regina zitta zitta ti fa il matto della soffitta!).

“Ho battuto il maestro!”

Da qualche anno ho scoperto che per attenuare la frustrazione per la sconfitta dei bambini più piccoli (da5 a 8 anni), quando giocano con me,  sia quella non di giocar male di proposito per lasciarli divertire (cosa che può essere controproducente), ma girare la scacchiera quando si acquisisce un vantaggio, o meglio ancora ad una mossa dal matto.
Quando capita si gira la scacchiera e si dice: “Ora il Nero dà scacco matto in una mossa, scoprilo!” Il bambino si dimentica in un attimo che giocava coi bianchi e contribuisce alla vittoria del Nero. Quando finalmente scopre lo scacco matto riceve i miei complimenti e non c’è traccia di delusione per la partita che si era messa male.

La gioia è tale che molto spesso quando tornano i genitori per riaccompagnarli a casa la prima cosa che dicono è “Mamma, oggi ho battuto il maestro!”.

Il Nero muove e dà matto in una mossa!