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Premio FSI – Istruttore dell’anno
La Federazione Scacchistica Italiana ha voluto premiarmi per la mia attività scacchistica di base, assegnandomi il premio come migliore istruttore per il Sud e le Isole. Già lo scorso anno (il premio era suddiviso nelle tre macro-aree NORD, CENTRO, SUD e ISOLE ma con un solo riconoscimento per area) avevo ricevuto qualche preferenza dal Consiglio federale, ma non essendoci distinzione tra attività di base e scolastica e attività di vertice e agonistica la preferenza era andata al bravissimo Riccardo Del Dotto, col quale ho avuto modo a Palermo di scambiare diverse idee sulla didattica.
Questo premio, benchè ho molti cari ammiratori che dicono che fosse addirittura obbligato, mostra un grande coraggio della Federazione: perchè la mia attività, pur encomiabile per la diffusione del gioco, non ha i numeri che una struttura sportiva vorrebbe auspicarsi; non eccelle certo per numero di tesserati, né per risultati agonistici, né per organizzazione di eventi…
Il premio pertanto è ricaduto sulla mia persona come incentivo alla mia sperimentazione metodologica: la psicomotricità su scacchiera gigante, il metodo ideografico (carte, immagini, proverbi scacchistici) e forse per qualche contributo dato agli istruttori italiani (relazioni ai convegni nazionali di Pomezia, Torino, Oristano e Gela) e dell’attività su alcuni blog scacchistici.
Sento comunque di dover ringraziare tutto il mondo scacchistico per l’onore che ricevo di entrare in un Albo d’oro che vede già nomi importantissimi: Claudio Negrini, Alberto Bernabei, Carla Mircoli, Alex Wild, Maria Teresa Arnetta, Riccardo Del Dotto, Carlo Alberto Cavazzoni, Giuseppe Rinaldi, Andrea Rebeggiani, Eugenia Di Primio, Olga Zimina, Roberta De Nisi.
La variante di Sorso
Nella foto sopra il gioco che ho proposto oggi alla seconda elementare di Sorso: il bianco al suo turno cerca di eliminare un pedone; il nero, al suo turno, avanza tutti i pedoni “superstiti” di un passo… Se un solo pedone arriva in fondo il Nero vince, altrimenti vince il Bianco.
Il gioco serve sia per ripassare il movimento dei pezzi, sia per focalizzare le “mosse lunghe” che spesso sono le più difficili per i bambini che stanno imparando. Abbiamo fatto 4 partite col risultato finale di 2-2.
Ieri invece, dopo la psicomotricità su scacchiera gigante coi bambini di delle prime di via Washington, ho sperimentato una variante del rompicapo delle 8 regine: si tratta di dare 4 pedoni ciascuno che a turno devono mettere sulla scacchiera evitando di metterli su una fila in cui è già presente un altro pedone (colonna, traversa o diagonale); perde chi sbaglia o non può mettere alcun pedone.
Altra variante che spesso utilizzo coi bambini che stanno iniziando è quella di creare dei percorsi lineari costituiti di pedoni che l’allievo deve catturare uno di seguito all’altro col pezzo che sta imparando a muovere.

Scacchi a Sennori
I ragazzi della scuola media di Sennori mostrano di gradire le lezioni di scacchi (cosa non si farebbe pur di non “studiare”…) e poichè molti di loro avevano seguito il corso pomeridiano finanziato dal Comune lo scorso anno oggi ho proposto un argomento “avanzato”: il finale di Re e Donna contro Re e pedone in settima.
Il procedimento a “scaletta” della Regina, che costringe il Re difensore a proteggere il pedone posizionandosi davanti allo stesso, serve a far guadagnare un tempo per muovere il Re attaccante e pervenire allo scacco matto.
Lo scorso anno il laboratorio era terminato con un torneo presso il centro polivalente del Comune, con oltre una ventina di partecipanti. Mi auguro quindi che anche quest’anno si possa replicare la manifestazione, magari coinvolgendo anche i nuovi allievi: potremmo superare gli 80 partecipanti!





