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Cloe

Proseguendo la rivisitazione in chiave scacchistica de “Le città invisibili” di Italo Calvino, la batteria di Donna e Alfiere sarà denominata Cloe: ecco uno stralcio

” […] Passa una ragazza che fa girare un parasole appoggiato alla spalla, e anche un poco il tondo delle anche. Passa una signora nerovestita che dimostra tutti i suoi anni, con gli occhi inquieti sotto il velo e le labbra tremanti. Passa un gigante tatuato; un uomo giovane coi capelli bianchi; una nana; due gemele vestite di corallo. Qualcosa corre tra loro, uno scambiarsi di sguardi come linee che collegano una figura all’altra e disegnano frecce, stelle, triangoli finché tutte le combinazioni in un attimo sono esaurite, e altri personaggi entrano in scena: un cieco con un ghepardo alla catena, una cortigiana col ventaglio a piume di struzzo, un efebo, una donna-cannone. […]”

Questa volta però nei quadri di matto ho voluto aggiungere una difficoltà: in tutte le posizioni il Bianco muove e conclude col matto in due mosse. Inoltre una precisazione: è chiaro che le combinazioni di matto proposte per ogni batteria sono molto più numerose, quelle indicate sono solo a titolo d’esempio… Sto pensando ad una monografia da pubblicare su ogni batteria, ma immagino che sarà un lavoro “titanico”!

Illustrazione di Fabio Lanza

Raissa

La batteria di pezzi che voglio proporre oggi è Raissa, composta da Donna + Cavallo + Alfiere. Come le altre è ispirata ad una città invisibile di Calvino, che la descrive così:

“[…]Eppure, a Raissa, a ogni momento c’è un
bambino che da una finestra ride a un cane che è saltato su una
tettoia per mordere un pezzo di polenta caduto a un muratore
che dall’alto dell’impalcatura ha esclamato: -Gioia mia,
lasciami intingere!- a una giovane ostessa che solleva un piatto
di ragù sotto la pergola, contenta di servirlo all’ombrellaio che
festeggia un buon affare, un parasole di pizzo bianco comprato
da una gran dama per pavoneggiarsi alle corse, innamorata
di un ufficiale che le ha sorriso nel saltare l’ultima siepe, felice
lui ma più felice ancora il cavallo che volava sugli ostacoli
vedendo volare in cielo un francolino, felice uccello liberato
dalla gabbia da un pittore felice d’averlo dipinto piuma
per piuma picchiettato di rosso e di giallo nella miniatura
di quella pagina del libro[…]”

Tutti i quadretti di matto che fanno da corollario all’illustrazione di Fabio Lanza si risolvono con una mossa del Bianco: si può ingrandire l’immagine cliccandoci sopra.

Disegno di Fabio Lanza

Zaira

La batteria di oggi è dedicata a Zaira, la città invisibile di Italo Calvino, di cui lo stralcio qui sotto rappresenta ciò che mi ha ispirato l’associazione:

“[…]Non di questo è fatta la città, ma di relazioni tra le misure del suo spazio e gli avvenimenti del suo passato: la distanza dal suolo d’un lampione e i piedi penzolanti d’un usurpatore impiccato; il filo teso dal lampione alla ringhiera di fronte e i festoni che impavesano il percorso del corteo nuziale della regina; l’altezza di quella ringhiera e il salto dell’adultero che la scavalca all’alba; l’inclinazione d’una grondaia e l’incedervi d’un gatto che s’infila nella stessa finestra; la linea di tiro della nave cannoniera apparsa all’improvviso dietro il capo e la bomba che distrugge la grondaia; gli strappi delle reti da pesca e i tre vecchi che seduti sul molo a rammendare le reti si raccontano per la centesima volta la storia della cannoniera dell’usurpatore, che si dice fosse un figlio adulterino della regina, abbandonato in fasce sul molo.”

Nei quadri di matto presentati di seguito con l’immancabile illustrazione di Fabio Lanza la batteria composta da Donna, Torre e tre pedoni dà matto in una mossa che bisogna scoprire… Chi volesse può cliccare sull’immagine per ingrandirla.

 

Illustrazione di Fabio Lanza