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Morto John Mc Carthy, pioniere dell’Intelligenza Artificiale

Nella notte di lunedì scorso si è spento all’età di 84 anni il programmatore informatico John Mc Carthy, inventore del linguaggio LISP e della stessa definizione di “Intelligenza Artificiale” universalmente adottata. A darne l’annuncio non poteva che essere un ambiente informatico, Twitter, ma la notizia è rimbalzata velocemente su tutta la rete.

Mc Carthy è anche noto per aver sperimentato tra i primi gli scacchi come programma di ricerca sulla capacità dei computer di formulare una sorta di intelligenza da opporre a quella umana; fu lui, in una pagina dimenticata dell’informatica della “guerra fredda” ad accettare la sfida di Alexander Kronrod, dopo una sua visita di McCarthy in Unione Sovietica, per una partita a scacchi tra computer USA-URSS. Il torneo consisteva in quattro partite a scacchi, con da una parte in USA un IBM 7090 con un programma scritto da Kotok e McCarthy e dall’altra parte, in URSS il computer sovietico M-2 programmato dall’Institute of Theoretical and Experimental Physics (ITEP). Vinse l’Unione Sovietica per 3 a 1.

Altre fonti sulla notizia le trovate sul web.

Come dar fastidio al tuo avversario.

Ho tradotto dal web un esilarante articolo ironico dal sito di Bill Wall, dal titolo originale “HOW TO ANNOY YOUR OPPONENT “. Ve lo propongo col chiaro intento provocatore che voi vi riconosciate in qualcuno di questi tic… anti-sportivi!

Penso sia stato il mio ex coach Billy Lombardy a dire che “A scacchi la vittoria non è sopra ogni cosa, ma è la sola cosa!”. Come saprete ogni scacchista non sopporta di perdere una partita. Pertanto torna utile conoscere la maniera di vincere facilmente senza dover padroneggiare l’arte del giocar bene. L’arte del disturbare l’avversario diventa un must per quelli che non hanno nè il tempo nè la voglia di giocare come un maestro. E questo vale per la maggior parte di noi.

 La forma più facile e più diffusa per dare fastidio al proprio avversario è parlare. Ci sono diversi metodi che possono essere adottati per disturbare il vostro avversario, con lo scopo di distrarlo e non fargli giocare buone mosse. Un modo è di parlare direttamente col vostro avversario, sottolineando le sue cattive mosse e dicendogli che la sua posizione è senza speranza. Quando si convincerà di chiamare l’arbitro la sua posizione sarà davvero senza speranze. E naturalmente negherete di aver mai parlato con lui. Direte che era proprio lui a parlare durante tutta la partita.

Se il vostro avversario sta per fare una buona mossa, nonostante il vostro parlare, allora esclamate “Pezzo toccato!” prima che lo faccia effettivamente. Certamente negherà istintivamente di aver toccato alcun pezzo. Ne risulterà comunque che o dimenticherà le sue originali intenzioni, oppure potrebbe dubitare che la mossa che stava per fare fosse sbagliata, e ne farà al suo posto una più debole.

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“Ogni mossa conta” Orrin “Checkmate” Hudson

Articolo tradotto di Karen Leland | Fotografia di Kevin Garrett

 

Un giorno mentre guardava la televisione, seduto comodamente sul suo divano, a Birmingham(Alabama), Orrin Hudson vide un servizio al telegiornale che cambiò la sua vita per sempre. Un adolescente di Queens (New York) uccise sette persone in una rapina armata per 2.000 $. Cinque di loro morirono. Orrin Hudson dice che dopo questa notizia non potè dormire tranquillo: “Se anche avessi un milione di dollari in tasca e ci sono ragazzi che ammazzano per i soldi, questo sarebbe un fallimento”.

Da quel momento Hudson comprese che il suo compito fosse di insegnare ai bambini di “pensare, invece di sparare”.  Nove mesi dopo ha lasciato il suo lavoro ed ha iniziato il suo progetto “Be someone” (Essere qualcuno), un progetto non-profit di prevenzione della criminalità, con un programma educativo che usa gli scacchi per mostrare ai giovani come fare la “mossa giusta” nella vita.

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