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“Tutti promossi!”
Ho iniziato la scorsa settimana presso il 13° circolo di via Forlanini (dove facciamo laboratori di scacchi da circa 5 anni) due nuovi progetti di scacchi rivolti a due prime elementari, nell’ambito di una misura regionale.
I progetti hanno il titolo “TUTTI PROMOSSI!!” e sono finalizzati a garantire il conseguimento di livelli essenziali di apprendimento a tutti gli alunni, ed in particolare a coloro che vivono situazioni di disabilità, svantaggio o rischio di dispersione scolastica ed emarginazione sociale. Tale obiettivo sarà perseguito attraverso azioni quali il recupero e l’approfondimento organizzati per gruppi di livello e condotti con le metodologie e gli strumenti didattici e psico-pedagogici più innovativi. Saranno, proposte attività laboratoriali di scacchi, teatro, arteterapia e iniziative di scuola aperta alle famiglie unitamente a iniziative di formazione. Tutte le azioni proposte mirano al raggiungimento di una condizione diffusa di benessere scolastico.
Il mio contributo è naturalmente quello “ideografico”: utilizzo di immagini, carte scacchistiche e proverbi per far imparare più facilmente ai bambini le regole del gioco degli scacchi. Le prime lezioni sono state un vero successo: i bambini hanno “lavorato” e giocato con grande motivazione ed allegria e una prima ha anche incontrato – durante la ricreazione – una terza per delle partite amichevoli. Esattamente il valore aggiunto del gioco degli scacchi, già sperimentato ampiamente negli anni passati: non ci sono barriere di genere, di età, di ceto sociale, di etnia e pertanto i laboratori sono sempre un’occasione di integrazione.
Scacchi al Canopoleno: alla ricerca del “matto”
Continuano con grande successo le lezioni presso il Convitto nazionale del Canopoleno di Sassari, dove anche quest’anno sono stati attivati due laboratori per un totale di circa 40 partecipanti! Le lezioni si svolgono in “Aula scacchi”: uno spazio apposito riservato esclusivamente agli scacchi, con ideali tavoli quadrati e comodissime sedie con schienale anatomico. E che il Canopoleno creda molto nella validità di questi laboratori lo dimostra il fatto che anche i maestri e gli educatori siano molto favorevoli a “quest’angolo dedicato” all’attività scacchistica.
Prima di iniziare i laboratori avevo avuto tre incontri “promozionali” con la seconda classe della maestra Rita Sabatino: i bambini avevano seguito lo scorso anno un laboratorio tenuto dall’istruttore Giacomo Deiana e mi accorsi subito che mostravano un potenziale enorme! Quest’anno ho voluto occuparmi personalmente di questi bambini, perché almeno una decina di loro possono vantare qualità scacchistiche assolutamente sopra la media.
Il motivo però di questo post è un giochino che da qualche mese sto proponendo in alcune scuole (Osilo, Sorso), che è quello di inventarsi i nomi dei matti, con la promessa che poi diventeranno delle carte scacchistiche. Questa semplice “suggestione” è sufficiente a fargli mettere un grande impegno nella ricerca dei nomi, ma anche di chiedermi (quando trovano un matto) se esiste già un matto simile… Allora gli do’ un’occhiata e se non ricalca qualche meccanismo che abbiamo già “battezzato”, allora gli consento di inventarsi un nome.
Mercoledì una bambina di sette anni mi ha chiamato per mostrarmi il suo matto: quando ho visto la posizione sono rimasto abbastanza sorpreso e le ho detto che potevamo chiamare quel matto col suo nome, Giulia! La sua felicità è salita alle stelle, per tutto il resto della lezione non stava più nella pelle e ha confessato di essere “Troppo emozionata!” all’idea che il suo matto sarebbe diventato una nuova carta. Credo che sia lo stesso genere di sensazione che provano i professionisti quando gli è data la possibilità di trovare sulla scacchiera una Novità assoluta…
Scacchi a Sorso: la “cattura” del Re.
Ieri ero a Sorso per la terza lezione presso la scuola primaria, dove quest’anno ho ritrovato una terza (che ho seguito per qualche mese quando erano ancora in seconda) e una nuova seconda elementare, della maestra Daniela Demurtas.
Proprio in questa classe dopo una prima panoramica del movimento dei pezzi sulla scacchiera ideografica (1^ lezione), il completamento delle regole di movimento (2^ lezione) ieri abbiamo fatto un ripasso passando in rassegna tutti gli errori riscontrati durante le loro prime partite della lezione scorsa: movimenti di pedone nel senso della cattura (abbiamo rimarcato che il pedone cattura spostandosi in diagonale e quindi su una casa dello stesso colore, cosa che ritornerà utile quando più tardi spiegherò la presa “en-passant”); le catture effetto “bulldozer” del Cavallo (si enfatizza il concetto che il Cavallo è l’unico che può saltare: supera le case attorno a sé e poi va a ricadere su una casa di colore diverso da quella da dove era partito, catturando solo dove arriva); delle diagonali “strabiche” degli Alfieri, che partono da una casa chiara e arrivano in una scura, o viceversa (qui ho adottato il suggerimento di Alessandro Pompa: la distinzione tra “le strade del latte” e le “strade del cioccolato”!).
L’importanza di questa particolare attenzione ai colori delle case è un lavoro propedeutico ad un’esibizione finale da svolgersi a giugno su una scacchiera gigante, dove questi bambini faranno una partita vivente, con delle novità di assoluto rilievo che non voglio ancora svelare!
Per il loro puro divertimento però dopo ogni spiegazione i bambini devono poter giocare tra loro, e in queste ultime due lezioni ho dato loro la facoltà di catturare il Re anche al primo errore (cioé non si annuncia la mossa irregolare, ma si chiude subito la partita!). Già dalla prossima lezione questa informazione sarà corretta con la nozione delle mosse irregolari, dello scacco matto e dello stallo.
Intanto è veramente divertente vedere i bambini che agitano il Re del partner come un trofeo di caccia, oppure vedere il Re detronizzato in fila con gli altri pezzi catturati…