Aforisma del giorno

“Gli scacchi sono la “pietra di paragone” dell’intelletto.” J. Wolfgang Goethe


Dorotea

In omaggio a “Le città invisibili” di Italo Calvino, libro combinatorio la cui struttura richiama le infinite combinazioni del gioco degli scacchi, ho pensato di dare alle batterie dei pezzi i nomi femminili scelti da Calvino. Cercherò di rendere il meno possibile arbitraria la scelta, citando un brano che mi ha fatto propendere per quel nome…

Il primo esempio che voglio fare è quello della città di Dorotea, dove si legge: “Vi arrivai nella prima giovinezza,una mattina, molta gente andava svelta per le vie verso il mercato, le donne avevano bei denti e guardavano dritto negli occhi, tre soldati sopra un palco suonavano il clarino, dappertutto intorno giravano ruote e sventolavano scritte colorate.  “

La donna e i tre soldati sono quindi la batteria Donna più tre pedoni: nell’immagine sotto, dove capeggia la bellissima illustrazione di Fabio Lanza, in ogni “quadretto” il Bianco muove e vince in una mossa!

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La lite.

Illustrazione di Francis Manfredi!

 

Attirato da una lite infinita
un arbitro va a riportar giustizia:
s’affrontano due amichetti d’una vita
sulle cui teste son fumetti di “sporcizia”…

L’uno dice all’altro d’aver preso tra le dita
un pezzo e mosso un altro; ma con furbizia
l’altro – angioletto – ne dà smentita;
perciò l’arbitro aspetta e la gara riinizia.

Ma come accade spesso nella vita
l’inganno ogni cosa sporca e vizia:
il furbo perse intanto la partita
e a lungo persino l’amicizia.

Finché imparò che il pezzo toccato
dev’essere lealmente giocato!