Scacchi e letteratura.

M.C. Escher “Concavo e convesso”

Nei giorni scorsi ho proposto a diverse scuole di Sassari e provincia un nuovo e ambizioso progetto multidisciplinare e interscolastico. E’ il risultato di una mia idea che sulla scorta del bellissimo libro di Italo Calvino “Le città invisibili”, in cui gli scacchi giocano un ruolo fondamentale, vengono proposte ai bambini (di quarta o quinta primaria) delle gite di fantasia. I bambini dovranno ripercorrere le città descritte da Marco Polo al Kublai Kan, riscrivere i testi combinando raggruppamenti di pezzi (le batterie) che daranno vita a molteplici “quadri di matto”. Ma dovranno anche inquadrare storicamente e geograficamente i luoghi, dovranno disegnare le svariate città a scacchiera (quasi tutte le città doppie di Calvino) ed i loro personaggi e panorami; dovranno rappresentare alcune scene di vita quotidiana attualizzandole; dovranno insomma scoprire le città invisibili nella loro città.

Oggi ho voluto scrivere un sonetto sul tema delle lunghe chiacchierate serali tra Marco e il Kublai, davanti ad una scacchiera, solo per dimostrare come “Le città invisibili” siano un testo “canovaccio” aperto, nel pieno spirito sperimentale delle letterature potenziali di cui Calvino faceva parte.

Partite.

Su un vasto pavimento bianco e nero
di quadrati grandi e contrastanti
si fronteggiano Kublai, il condottiero,
e Marco Polo, il più noto dei mercanti.

Kublai vede scorrere il suo impero
nelle parole e nei gesti ammiccanti
di Marco, il viaggiator sincero,
come se fossero proprio lì davanti.

E basta dispiegare cianfrusaglie
sulla scacchiera come i personaggi
di quel reame frutto di battaglie

per rivedere uomini e paesaggi
dipanarsi sotto ai loro occhi
come altrettante storie di tarocchi.

 

 

Ankara, Grand Prix femminile.

Humpy Koneru

Si è svolto dal 15-09 al 29-09 ad Ankara il Grand Prix femminile FIDE che è stato vinto dall’indiana Humpy Koneru davanti alla slovena Muzychuk, Anna (nonostante la vittoria di quest’ultima nello scontro diretto). La vittoria è maturata all’ultimo turno grazie ad una vittoria della Koneru che approfittava di un pareggio della sua avversaria diretta. Erano presenti delle autentiche fuoriclasse (ormai il livello femminile è assai vicino a quello maschile), come Kosintseva, Tatiana, Cmilyte, Viktorija, Stefanova, Antoaneta e l’emergente Yildiz, Betul Cemre.
Questa vittoria conferma il predominio asiatico in campo femminile, ma questa volta la Cina deve accontentarsi di un terzo posto di Xue Zhao (mentre le connazionali Lufei Ruan e Wenjun Ju sono “relegate” al 4° e 8° posto ).

Di seguito potete vedere la classifica completa ed una bella partita della vincitrice proprio contro un astro nascente della Cina (mancava a dire il vero la n° 1 Hifan Hou unica insieme alla Koneru, la stessa Muzychuk e Judith Polgar ad aver superato il muro dei 2600 punti di Elo FIDE).

[pgn

[Event “Women Grand Prix, Ankara”]
[Date “????.09.22”]
[Round “?”]
[White “Ruan, Lufei”]
[Black “Koneru, Humpy”]
[Result “0-1”]
[ECO “C45”]
[Annotator “,Sebastiano”]
[PlyCount “64”]
[EventDate “1971.09.30”]
[SourceDate “2012.10.06”]

1. e4 e5 2. Nf3 Nc6 3. d4 exd4 4. Nxd4 Bc5 5. Nb3 Bb4+ 6. c3 Be7 7. c4 Nf6 8.
f3 O-O {Mossa che non si incontra spesso nella pratica.} 9. Be2 a5 $146 {
Questa, a quanto mi risulta, per quanto sia tematica è un’idea nuova!} 10. O-O
a4 11. Nd4 Bc5 {Ora si inizia a vedere la coerenza del piano scelto dalla
Koneru, la pressione del Nero inizia a farsi sentire e l’iniziativa è già
nelle sue mani.} 12. Be3 Qe7 13. Nc3 a3 $5 {Con questa mossa si indebolisce la
grande diagonale nera, dove a causa della spinta in f3 anche il Re e l’Alfiere
camposcuro del Bianco si trovano già in difficoltà.} 14. b3 Qe5 $1 {Con questa
mossa si prepara un sacrificio di Donna a ciel sereno. Si veda variante alla
mossa successiva del Bianco.} 15. Ncb5 (15. f4 Qxd4 16. Bxd4 Bxd4+ 17. Kh1 Bxc3
18. Rc1 Bb2 19. e5 Ne4 20. Qe1 Bxc1 21. Qxc1 Nb4) 15… d5 $1 {A causa della
posizione sospesa dell’Ae3 questa mossa è perfettamente giocabile, ed anzi è
il modo più energico per conservare l’iniziativa.} 16. Qd2 dxe4 17. Nxc6 bxc6
18. Bxc5 Qxc5+ 19. Qd4 {Il Bianco sembra aver respinto l’ondata di assalto, ma
è già pronta una seconda ondata, stavolta sulle case bianche…} Qg5 20. Nc3
Bh3 21. Qf2 Bxg2 $1 22. Qxg2 Qe3+ {E infine ancora sulle nere!} 23. Kh1 Qxc3
24. fxe4 Rad8 {Ora con la lotta per il dominio dell’unica colonna aperta si
conclude rapidamente la partita.} 25. Bf3 Rd2 26. Qg3 Nd7 27. Qxc7 $2 Qe5 {
Koneru preferisce semplificare, ma poteva vincere più rapidamente con 27…Ce5!
} (27… Ne5 28. Bg2 Ng4) 28. Qxe5 Nxe5 29. Kg1 Rfd8 {
Il resto non presenta difficoltà.} 30. Rf2 Rb2 31. Kf1 Nxf3 32. Rxf3 Rxh2 0-1

[/pgn]

 

 

1 Koneru, Humpy 8.5 39.5
2 Muzychuk, Anna 8 40
3 Zhao, Xue 7.5 36.75
4 Cmilyte, Viktorija 6.5 33.5
Ruan, Lufei 6.5 29.5
6 Munguntuul, Batkhuyag 6 30
7 Kosintseva, Tatiana 5.5 27.25
8 Ju, Wenjun 5 21.75
9 Stefanova, Antoaneta 4.5 19.75
10 Yildiz, Betul Cemre 3.5 17.25
11 Socko, Monika 2.5 8.5
12 Ozturk, Kubra 2 11.25

 

 

Scacchi e abilità linguistiche.

Gli scacchi sono ormai riconosciuti a livello mondiale come una grande risorsa didattica per migliorare le abilità logico-matematiche, ma sempre più si stanno prendendo in considerazione i notevoli benefici anche nelle varie intelligenze dell’individuo: come quelle spaziali, quelle interpersonali e intrapersonali (secondo la felice espressione di Howard Gardner), quelle emotive, creative e linguistiche.

Sulla relazione tra intelligenza emotiva e scacchi voglio segnalare un bellissimo abstract della Dott.ssa Eleonora Di Terlizzi, mentre sulle abilità linguistiche consiglio di dare un’occhiata al recente articolo apparso su Iplayoo, che considera la maggiore abilità dei bilingui nel giocare a scacchi (ed io aggiungerei, viceversa), e di sfuggita ricordo le numerose ricerche che affermano che si possa rallentare l’invecchiamento cerebrale giocando a scacchi o imparando una nuova lingua.

Ieri pomeriggio ho incontrato i bambini della 2^ A di via Forlanini ed oggi incontrerò quelli della 2^ B (delle maestre Renata Conti, Emanuela De Giovanni e Stefania Arru), dopo la bellissima esperienza dello scorso anno scolastico coronata con un torneo finale nel quale avevo chiesto ai bambini della terza di fare da arbitri in ogni scacchiera.

Un momento del torneo dello scorso anno scolastico.

Ieri ho voluto fare un ripasso, come spesso mi capita, mettendo dei pezzi disordinatamente sulla scacchiera murale e chiedendo ad un bambino per volta di descrivere una possibile azione. Ognuno di loro isola una possibile cattura e deve esprimersi meglio che può per farla capire a tutti; naturalmente questo è propedeutico anche per spiegare successivamente la differenza tra la notazione descrittiva completa e quella sintetica delle coordinate. In questo esercizio io faccio notare loro come sia molto semplice e preciso anziché dilungarsi in descrizioni vaghe (quel pezzo là in basso può catturare quello lì in alto) utilizzare il sistema delle coordinate (l’Alfiere che è in d4 può catturare il Cavallo in a7). Ma la cosa più bella di questo metodo è che , mentre si ripassano i movimenti dei pezzi e ci si rende conto di quante informazioni i bambini si ricordano, la loro attenzione viene orientata verso una gerarchia di processi utile scacchisticamente (accade spesso che i bambini notino la cattura di un Cavallo prima di quella di una Donna, o un Re sotto scacco dopo numerose altre osservazioni…)

Comunque sono rimasto sorpreso della grande partecipazione dei bambini: lo scorso anno, quando erano in prima, abbiamo lavorato molto soprattutto su attenzione e memoria e quest’anno la maggior parte di loro era in grado di contestualizzare i miei proverbi scacchistici. Ecco questa è propriamente la mia riprova empirica che gli scacchi siano utilissimi non solo sulle capacità logico-matematiche  ma anche (tra tutte le altre cose) linguistiche!