Ottavo circolo: torneo finale.

Stamattina presso la sala mensa di via Genova, magnificamente addobbata con motivi scacchistici, si è svolto il torneo finale dei laboratori che hanno coinvolto 8 classi dell’Ottavo circolo didattico “Galileo Galilei”. Il torneo a squadre comprendeva una squadra femminile ed una maschile composta ognuna da tre giocatori (48 i partecipanti totali più una decina di riserve che hanno comunque trovato modo di giocare) .

La fase finale è stata preceduta da alcune settimane di tornei di qualificazione, essendo troppo complicato gestire una finale con circa 200 alunni coinvolti. Anche il tempo disponibile per svolgere il torneo era piuttosto limitato (soltanto tre ore) per cui la scelta arbitrale dei miei amici Marcello Deidda (validissimo ed entusiasta nuovo arbitro!) e Pierpaolo Loriga (la cui esperienza ha consentito di superare diverse difficoltà direttive) è stata di disputare solo 5 turni invece del preventivato girone all’italiana che avrebbe consentito l’incontro tra tutte le squadre e avrebbe certamente premiato i migliori. Ad ogni buon conto anche dopo 5 turni le squadre che hanno occupato l’alta classifica hanno sicuramente meritato il plauso di tutti.

La vittoria finale è andata per la terza A femminile di via Genova (i loro compagni sono stati molto bravi, classificandosi terzi: grande soddisfazione per la mastra Domenica) che hanno superato per solo mezzo punto di scacchiera le bravissime giocatrici della 4^ A di via Civitavecchia e la 4^ B di via Washington. Per i maschietti ottima prova delle formazioni di via Genova e via Civitavecchia: primi sono risultati i bambini della 4^ B di Marcella, davanti alla 4^ A di via Civitavecchia delle maestre Delia e Paola e alla già menzionata 3^  A di via Genova.

Sotto tono le squadre di via Washington (maestre Vera, Margherita, Francesca, Annalisa, Rachele, Anna Maria, Gina e Marilena), che scontano il minore allenamento con gli orologi e anche diverse assenza nei giocatori titolari, ma probabilmente non sono riusciti a trovare le motivazioni giuste per affrontare le partite, cedendo punti importanti nei momenti cruciali.
Comunque sono molto soddisfatto per l’impegno e per l’entusiasmo mostrato dai bambini e dalle maestre che hanno supportato gli allievi a questa competizione coronata da una premiazione alla presenza della dirigente del Circolo, Dott.ssa Maria Grazia Falchi, che ha consegnato l’attestato a tutte le classi partecipanti e il diploma con la coppa alle squadre vincitrici.

 

Psicomotricità: gira la ruota…

Proseguono senza sosta le lezioni di psicomotricità presso le scuole dell’infanzia di Ossi e di Sassari: i bambini (mi riferiscono le maestre) aspettano con ansia l’appuntamento con i giochi proposti e manifestano un grande interesse anche durante gli altri giorni della settimana.

Gira la ruota!

 Qualche settimana fa avevo proposto dei giochi di memoria puramente visiva . Presso la scuola dell’infanzia del 6° circolo di  via Manzoni a Sassari avevo fatto “pescare” ad ogni bambino un pezzo degli scacchi da un apposito sacchetto (ottimo espediente per fare una panoramica terminologica e far conoscere i pezzi ai bambini): ognuno di loro doveva mostrare a tutti il pezzo preso e tutti doveva no nominarlo a gran voce, dopo di che il bambino “intascava” il suo pezzo e gli altri dovevano  cercare di ricordarselo…
Il gioco è andato avanti fino ad esaurimento dei bambini (in un sacchetto ci sono 32 pezzi quindi va bene per qualsiasi gruppo!) e quindi è iniziata la seconda fase del gioco: cercare di ricordarsi quante più relazioni, pezzo-bambino , possibile… Come sempre qualche bambino è riuscito a mostrare ottima memoria, ma la cosa più sorprendente è stata la prova di Elisa (in genere sempre molto taciturna) che inizialmente non voleva partecipare e che alla fine è stata la più brava: ricordando ben 10 relazioni!

Quindi siamo passati alla terza fase del gioco, quella più motoria: ho dato ad ogni bambino un pezzo della scacchiera semigigante, mentre a quattro bambini ho assegnato il compito di osservare… Poi ho detto ai bambini di disporsi in circolo e al mio comando “Gira la ruota…” dovevano roteare e circolare con i pezzi visibili sopra la loro testa e quando sentivano il mio fischietto dovevano rapidamente nascondere i loro pezzi dietro la schiena o sotto il grembiulino.
A questo punto ai bambini seduti, a turno, chiedevo quale pezzo nascondesse un bambino preso a caso (ma si può variare individuando i bambini più rumorosi, quelli più vistosi o spiritosi…) e se il bambino seduto indovinava prendeva il posto del bambino chiamato. Il gioco è andato avanti per oltre mezz’ora con grande entusiasmo dei bambini.

I versi degli animali.

Coi bambini della scuola dell’infanzia di Litterai ad Ossi ho iniziato lunedì scorso un nuovo gioco. Ho portato le lettere magnetiche e le ho distribuite una per una ad ogni bambino, facendogliele riconoscere “Che lettera è questa?” (in genere ci sono sempre bambini che le conoscono tutte); quindi chiedevo che animale iniziava con la lettera corrispondente (per esempio mucca per M, lupo per L, gallo per G ecc.) e chiedevo di imitare il verso corrispondente. Per Nicole, che solitamente ha ritrosia a partecipare, ho assegnato la P di pesce e il suo verso consisteva appunto nello stare “muta come un pesce” (un modo come un altro per tirarla in gioco lo stesso!)
Dopo aver fatto ripetere ad ognuno il proprio verso siamo andati in “fila indiana” alla scacchiera gigante e li abbiamo fatti disporre in cerchio tenendosi per mano, mentre un bambino a turno veniva fatto “girare” con gli occhi coperti dalle mani della maestra (prima variante). Dopo aver fatto il solito “Gira la ruota”, il bambino al centro doveva camminare come a “mosca cieca” sino a toccare un compagno, il quale emetteva il suo verso, e se indovinava chi era ne prendeva il suo posto mentre il compagno andava al centro della scacchiera ed il gioco riprendeva…
Dopo un certo numero di turni il bambino al centro non aveva più gli occhi coperti (seconda variante) ma doveva sempre cercare di indovinare un compagno che stava alle sue spalle dal verso corrispondente. Infine ho chiesto a tutti di sedersi in circolo e a turno ogni bambino doveva ricordare quale animale corrispondeva ai propri compagni: vinceva chi riusciva a ricordare più relazioni. Sia ad Ossi, sia a Sassari (dove l’ho riproposto ieri), qualcuno è riuscito a ricordarli tutti!

La scacchiera adesiva.

Stamattina, grazie al prezioso lavoro di Michele Gerra, abbiamo finalmente applicato una speciale scacchiera gigante adesiva in PVC plastificato con stampate le coordinate dalla A alla L e dall’1 al 10 presso la scuola dell’infanzia del 6° circolo didattico di via Manzoni. Nella scacchiera sono evidenziati i quattro angoli con 4 cerchi blu per fare il gioco dei quattro cantoni; inoltre ci sono delle linee verdi in orizzontale e verticale al centro della scacchiera per fare molti giochi di movimento, sia a squadre che individuali nei prossimi appuntamenti.

Fantasia!

Nell’immaginario comune gli scacchi sono associati ad un “rompicapo” di pazienza e dove la seriosità e il rigore debbano regnare sovrani. Chi venisse con me un giovedì all’ottavo circolo di Sassari (plessi di via Genova e via Civitavecchia) si ricrederebbe non poco. Questo sia per la vivacità dei bambini, che demolirebbe subito lo stereotipo di un gioco fatto nell’assoluto silenzio, sia per la loro propensione alla fantasia e alla creatività.

Da tempo ho imparato che a scuola, a differenza che nella sede del Circolo scacchistico, si debba assecondare le variazioni sul tema tanto care ai bambini (ma anche ai ragazzi più grandi delle scuole medie): come giochi eterodossi o divagazioni sui protagonisti della partita. Così ora non mi “scandalizzo” più per le personalizzazioni delle scacchiere o sull’utilizzo improprio dei pezzi; non mi stupisco più delle evoluzioni fantastiche dei loro resoconti delle partite vive e resto sempre più ammirato per la loro ricerca di nuovi mezzi di espressione.

Forse questa libertà è un altro merito del mio metodo ideografico, che facendo molto uso delle immagini sulla scacchiera, nelle carte e nei proverbi, invita i bambini ad essere originali nell’invenzione di proprie situazioni di rappresentazione. Questo giovedì la mia giornata è stata caratterizzata da una lezione particolare: ho preparato un album con una trentina di proverbi illustrati (con clipart tratte da Internet) che riassumono molti principi generali e anche regole di contegno. I bambini si sono molto divertiti e come già detto sono stati stimolati a crearne di propri (ancora una volta un gruppetto della terza di Domenica Mura ha lavorato sodo in tal senso!).