Ottavo circolo: la partita interrotta.
Ieri mattina abbiamo ripreso la “partita interrotta” con le quarte classi della scuola primaria di via Genova, dopo la sperimentazione dello scorso anno del progetto SAM (Scacchi applicati alla matematica), per il quale era stata sorteggiata una classe che avrebbe fatto 30 ore di scacchi ed un’altra che avrebbe fatto da campione di controllo. Le due classi avevano fatto con me un percorso di psicomotricità su scacchiera gigante quando erano in prima e seconda elementare, mentre in terza avrebbero dovuto imparare il gioco degli scacchi. Dopo il sorteggio INVALSI, come era inevitabile, una classe era rimasta esclusa dalla sperimentazione per fungere da gruppo di controllo; così ci eravamo ripromessi di riprendere tutti insieme quest’anno.
Ma il titolo di “partita interrotta” ha anche altri significati. Il più importante riguarda proprio la didattica. Come spesso accade quando si deve fare delle lezioni in un contesto eterogeneo (bambini che sanno giocare insieme a bambini che a malapena ricordano le mosse) la lezione teorica dell’istruttore è davvero complicata. Come far sì che i bambini più indietro possano ripassare e quelli più avanti non annoiarsi?
In genere io sperimento in questi casi delle partite collettive su scacchiera murale, facendo eseguire una mossa ad ogni bambino. Questo ci dà modo di proporzionare l’informazione esattamente sul livello di ogni bambino. Naturalmente neppure questo è un metodo infallibile: la partita può risultare troppo lunga; alcuni bambini possono proporre delle mosse palesemente errate e deleterie per la partita nel suo insieme. Inoltre i bambini possono stancarsi di aspettare di nuovo il loro turno di gioco (soprattutto quando sono più di venti). Un modo per vivacizzare queste partite è quello di dividere la classe in due metà e farle giocare una contro l’altra: ma in questo caso bisogna essere pronti a gestire i “conflitti interni”, i suggerimenti e l’inevitabile “tifo” che s’ingenera.
Insomma queste prime lezioni non sono certo una “passeggiata” e l’istruttore deve essere pronto a interrompere la partita collettiva e lasciare il campo alle partite individuali al più presto!
Matto di “Maria Antonietta”
- Massima concentrazione!
- Matto di “Maria Antonietta”
- Matto di Cesare
- Matto di Francesco 1
- Matto di Francesco 2
- Matto di Giulia
Anche questo pomeriggio al Canopoleno abbiamo proseguito col secondo gruppo (bambini della seconda e quinta elementare) il lavoro sugli scacchi matti, grazie anche alla collaborazione del mio allievo Luca Princivalle, che sta facendo affiancamento per poter al prossimo corso per istruttori prendere l’abilitazione, e dell’impagabile maestra Rita Sabatino.
Dopo una partita didattica (io giocavo contro di loro alla cieca) conclusasi in una quindicina di mosse con lo scacco matto, abbiamo lasciato alla fantasia dei bambini di scoprire nuovi matti. Ancora una volta sono rimasto stupito della creatività e immaginazione di Giulia: una volta si è inventata il matto della frittella (col Re mattato al centro della scacchiera), un’altra volta abbiamo dato il suo nome ad un matto (cosa che ha suscitato l’imitazione di tutti gli altri!) ed oggi addirittura s’è inventata il matto di Maria Antonietta. Inizialmente non avevo capito cosa intendesse: pensavo lo volesse “dedicare” a una sua amichetta… Poi ho sentito:”Come la povera Regina Maria Antonietta!”. Allora ho capito che si riferiva proprio al tipo di matto, che i Francesi chiamano proprio “guillotine” (ma non credo proprio che Giulia potesse saperlo). Quindi ora ho due nuove carte da stampare: il matto di Giulia e quello di “Maria Antonietta”!
In grande forma oggi anche Roberto, Cesare e Francesco, autore di ben due matti!
La “variante” di Osilo.
Dopo la sperimentazione degli “scacchi fantasma” di ieri pomeriggio presso la scuola Canopoleno stamattina ho inventato una nuova variante e l’ho testata presso l’istituto comprensivo di Osilo, sia con i bambini di terza, sia di quarta che di quinta primaria. La variante consiste nel non fare sparire completamente i pezzi mossi (come negli scacchi “fantasma”) ma sostituirli in maniera pur sempre visibile con altri simboli (come ho fatto in terza) o addirittura con lettere magnetiche colorate senza alcuna relazione con il pezzo “nascosto”.
La partita con la terza è finita in poche mosse: 1. Cc3 (bomba), d5 (fuoco) 2. a4 (orma), e5 (orma) 3. Ch3 (fuoco), Ac5 (bomba) 4. g4 (orma), Axg4 (orma) 5. f3, Dh4+ (orma) 6. Cf2 (fuoco) e ho lasciato scoprire ai bambini i due possibili matti in una mossa. Al termine di questa breve partita ho fatto giocare i bambini che ancora una volta sono stati disciplinati ed hanno giocato per tutta l’ora in silenzio senza la litigiosità delle prime lezioni. Il loro livello di gioco, al contrario di quanto potrebbe far pensare la partita appena mostrata è in continua crescita, proprio in proporzione con l’attenzione che stanno mostrando nel seguire le lezioni.
Con i bambini della quarta elementare invece al posto delle immagini ho voluto tentare con le lettere (e come mi immaginavo ben presto qualcuno di loro ha iniziato anche a combinare le lettere alla ricerca di anagrammi!). Questa classe è delle tre che seguo ad Osilo la più portata per gli scacchi, anche più della quinta che pure seguo da cinque anni: io sono persuaso che in uno scontro diretto potrebbero vincerne almeno il 70%… Lo vedremo alla fine dell’anno.
La partita, con le lettere è andata avanti per 18 semimosse e l’abbiamo interrotta (dopo una forchetta che ha portato alla perdita di un loro Cavallo) per non rubare troppo tempo alle partite vive, non prima però di aver sostituito ogni lettera con il relativo pezzo degli scacchi: non hanno commesso neppure un errore.
Altrettanto concentrati e precisi sono stati i ragazzi della quinta, per quanto riguarda il gioco di visualizzazione, un po’ meno per la precisione del gioco (in questo caso giocavano una mossa col Bianco ed una col Nero, ma dopo solo 5 semimosse i Bianchi hanno perso un Cavallo). Nessun errore invece nella risistemazione dei pezzi. Quindi hanno potuto finalmente giocare le partite tra loro.









