Gli scacchi: gioco violento…

Pare che il primo a definire gli scacchi un sport violento sia stato nientemeno che l’artista Marcel Duchamp, poi il campione del mondo Garry Kasparov ha rincarato la dose affermando che sia “Lo sport più violento che esista”. In effetti anche per chi ha un animo pacifista non è possibile nascondere che il gioco degli scacchi è prima di tutto uno scontro, o per dirla con Lasker una lotta, dove (parole di Bobby Fischer) si tratta di schiacciare l’ego avversario. E concludiamo le citazioni con un’altra cruenta immagine di Niegel Short, che per vincere a scacchi è necessaria una volontà “omicida” (il virgolettato è mio).

In effetti già la posizione di partenza è lo schieramento di due eserciti che si fronteggiano, e nulla è più violento e assurdo di una guerra: catture, sacrifici, eliminazione fisica delle unità opposte… Ma allora, si dirà, è quanto di più diseducativo da insegnare ai bambini. Oppure, questa è la proposta, si deve cercare di rendere metaforica questa battaglia, facendola apparire come un confronto di idee: vince chi fa meno errori di ragionamento! Le parti in gioco sono delle tesi dialettiche da sostenere, si tratta di con-vincere il proprio interlocutore.

Questo spiegherebbe anche il perchè i due giocatori si attardano dopo lunghissime partite in altrettanto estenuanti analisi per ricercare le falle delle proprie argomentazioni, o addirittura delle proprie convinzioni.

Aforisma del giorno

Chi non ha pazienza giochi a carte, non a scacchi.

"Patience" Georges Braque, 1942

Morto John Mc Carthy, pioniere dell’Intelligenza Artificiale

Nella notte di lunedì scorso si è spento all’età di 84 anni il programmatore informatico John Mc Carthy, inventore del linguaggio LISP e della stessa definizione di “Intelligenza Artificiale” universalmente adottata. A darne l’annuncio non poteva che essere un ambiente informatico, Twitter, ma la notizia è rimbalzata velocemente su tutta la rete.

Mc Carthy è anche noto per aver sperimentato tra i primi gli scacchi come programma di ricerca sulla capacità dei computer di formulare una sorta di intelligenza da opporre a quella umana; fu lui, in una pagina dimenticata dell’informatica della “guerra fredda” ad accettare la sfida di Alexander Kronrod, dopo una sua visita di McCarthy in Unione Sovietica, per una partita a scacchi tra computer USA-URSS. Il torneo consisteva in quattro partite a scacchi, con da una parte in USA un IBM 7090 con un programma scritto da Kotok e McCarthy e dall’altra parte, in URSS il computer sovietico M-2 programmato dall’Institute of Theoretical and Experimental Physics (ITEP). Vinse l’Unione Sovietica per 3 a 1.

Altre fonti sulla notizia le trovate sul web.