Archivio di Ottobre 2010

Scacchi a Sorso.

Questo pomeriggio ho fatto una lezione promozionale presso la scuola primaria Santa Maria di Sorso, rivolta ad una seconda elementare composta da 14 bambini (un numero con il quale si può lavorare in maniera ottimale, checché ne pensino i “ragionieri” del Ministero dell’Istruzione).

Ho avuto la piacevole sorpresa di essere accolto da una canzone dello zecchino d’oro a tema scacchistico: scacco matto! E’ la prima volta che una lezione di scacchi è preceduta da una preparazione in tal senso: la cosa mi è sembrata molto carina.

Come sempre ho iniziato col gioco dei nomi, per imparare i loro, e quindi ho proseguito col mio metodo ideografico, agevolato anche da alcune sagome in cartone che stiamo progettando per costruire pezzi giganti per rappresentazioni su piazza (ne parlerò al più presto!)

Come mi accade spesso per la prima lezione ho spiegato il movimento di tutti i pezzi, rendendo però partecipi tutti i bambini e chiedendo loro di venire a mettere “un’impronta” per ogni movimento richiesto: se il movimento non era corretto l’errore veniva evidenziato con la presenza di una “bomba” ed io mimavo un’esplosione (BOOM!) a scopo didascalico: questo serve a non demoralizzare il bambino che sbaglia… “Non preoccupatevi degli errori: Cristoforo Colombo sbagliando ha scoperto l’America!”

Per ogni nuova figura ho proposto dei quiz semplici e coinvolgenti ed instaurato con loro un gioco di gruppo: al termine della lezione erano molto “gasati” ed io li ho gratificati con una carta di gioco (livello zero: movimento dei pezzi!), e – cosa non scontata – sono stato salutato con un grazie corale!

Psicologia dello sport.

Bambini della rappresentativa sarda ai campionati nazionali in Sicilia

Ieri mattina ho avuto il piacere di inaugurare il nuovo sportello istituito dal CONI provinciale di Sassari in collaborazione con il servizio socio sanitario della USL di Sassari. L’incontro con il dott. Manolo Cattari, psicologo dello sport e già molto attivo in progetti di orientamento sportivo (lui proviene dal Nuoto), è stato molto proficuo!

I temi che mi interessavano erano molteplici: la promozione dello sport; i progetti di inclusione per le disabilità psico-fisiche; l’abbandono dello sport e l’ansia da prestazione. Così abbiamo fatto una chiacchierata di un’ora su tutte le dinamiche che riguardano noi istruttori, i nostri ragazzi e spesso l’ambiente che li circonda (genitori, compagni, scuola…). Sul controllo dell’emotività mi ha dato degli spunti di approfondimento eccezionali, indicandomi la scala IZOF (un articolo da Internet). Inoltre relativamente all’analisi post-partita mi ha aperto gli occhi su un fatto molto semplice: il feed-back non deve diventare un rinforzo affettivo perchè si rischia che il bambino ne diventi dipendente; il consiglio del dott. Cattari è che siano i bambini ad auto-regolarsi, e pertanto l’istruttore deve tendere a favorire la loro auto-consapevolezza.

Così ho rivalutato l’opportunità di creare degli appositi formulari post-partita ad uso dei ragazzi, affinchè siano essi a fare un esame obiettivo del motivo delle loro sconfitte o vittorie. Un esempio di base potrebbe essere quello che trovate qui

Quindi, in stretta relazione con questo aspetto, siamo passati alle dinamiche del drop-out: la cosa mi interessa molto, perchè nel mondo degli scacchi (ma generalmente ciò avviene in tutti gli sport) intorno ai 13, 14 anni le bambine abbandonano le competizioni e persino le attività nei circoli. Il dott. Manolo Cattari ha rilevato che il correttivo deve essere certamente individuato nel periodo precedente all’abbandono, e riveste un’autocritica che le federazioni sportive devono fare su questo stato di cose: chi abbandona lo sport ha generalmente delle delusioni per la pratica già fatta…

Infine ho illustrato alcune idee sulla sperimentazione della psicomotricità su scacchiera gigante (di cui presto parlerò più estesamente!) e sulle possibili sperimentazioni di ricerca con le Università (anche di questo parlerò presto), e lui si è detto molto ammirato per la grande attività di investimento che stiamo facendo nella nostra disciplina.

Il mio giudizio complessivo sullo “Sportello di psicologia dello sport” e sulla competenza del dott. Cattari è entusiastico: una risorsa gratuita e preziosa per l’attività di tutti gli istruttori e degli allievi (mi è stata rinnovata anche la disponibilità per incontri mirati sulla gestione dello stress degli atleti). Questa iniziativa, per quanto mi riguarda, è una delle cose più interessanti che riguarda lo sviluppo dello sport a Sassari!

L’ascolto.

Buon insegnante è colui che non ha mai smesso di apprendere: perciò è sempre ricettivo ad accogliere tutte le risposte diverse da quella che si aspetta per i suoi obiettivi didattici.

Buon insegnante è colui che comprende che spesso certe risposte non pertinenti abbiano quasi più valore di quelle attese…

Buon insegnante è  chi ascoltando capisce le esigenze dei suoi allievi e che fa progredire tutti di un passo: dagli ultimi ai primi!