Come si mettono i pezzi sulla scacchiera.

Come si mettono i pezzi degli scacchi?

Scacchi

I bambini con le scacchiere.

Stamattina nuovo appuntamento con i bambini della scuola dell’infanzia dell’istituto comprensivo di Ossi-Tissi, delle maestre Giuseppina Capitta, Antonella Sanna e Margherita Nieddu.
Oggi ho voluto introdurre tutti i pezzi  per dare ai bambini una panoramica del gioco degli scacchi. Abbiamo iniziato con il chiamare per nome ogni pezzo: Torri, Cavalli, Alfieri, pedoni, Re e Regina.
Quindi ho annunciato che oggi avremmo giocato con la posizione iniziale dei pezzi. Ho allora letto a voce alta la seguente filastrocca:

Prima le Torri ai quattro canti
poi vicino stanno i Cavalieri,
e solo poco più distanti
devi metterci gli Alfieri.
Resta il posto dei regnanti:
Donna bianca sui bianchi, nera sui neri,
i Re vanno in colori contrastanti.
Poi i pedoni battaglieri
li disponi tutti avanti
e parte il gioco, volentieri!

Dopo aver spiegato le parole difficili (ho scoperto che i bambini avevano già dimenticato il gioco dei quatro “canti” o cantoni) e fatto le dovute precisazioni (Cavalieri al posto di Cavalli, Donna per Regina) ho distribuito una scacchiera per ogni coppia di bambini. Ho ripetuto la filastrocca accompagnando il gesto corrispondente sulla scacchiera ideografica, facendo notare le caratteristiche della posizione di ognuno (Torri negli angoli, vicino i Cavalli, quindi gli Alfieri ed ora la discriminante del colore per Regine e Re: stesso colore per le Donne, colore opposto per i Re; i pedoni tutti avanti!).
A questo punto ho consegnato anche i sacchetti coi pezzi, con grande gioia dei bambini per la novità: ho sempre sostenuto che la manipolazione dei pezzi degli scacchi oltre ad essere un piacere tattile è anche un ottimo esercizio mentale di coordinazione fine visuo-manuale .
Quindi ho recitato ancora la filastrocca ed i bambini, sotto la guida delle maestre, hanno disposto i pezzi sulla scacchiera. Dopo i primi tentativi sbagliati ho verificato la posizione esatta su tutte le scacchiere. “Bene, ora chi ha i Bianchi prende i Neri e viceversa!” ho detto per far ripetere l’esercizio. Lo abbiamo rifatto 3 volte, l’ultima senza l’ausilio della filastrocca.
Al termine ho “sfoderato” una sorpresa: una carta scacchistica (con i movimenti dei pezzi) per ogni bambino.

I quattro “canti”.

Psicomotricità: i quattro "canti"Per ristabilire un’associazione corporea sulla parola “canti”, ho riproposto sulla scacchiera gigante il gioco delle quattro cantonate. Abbiamo giocato per circa venti minuti con vari cambi di ritmo. Questa volta mi sono anche munito di un fischietto per dare un segnale chiaro. I bambini si sono molto divertiti e quando siamo ritornati in classe ho riproposto loro la “sistemazione” dei pezzi sulla scacchiera ideografica, ma stavolta in maniera più astratta: mentre io ripetevo ancora la filastrocca, i bambini dovevano far corrispondere con un gesto  delle mani sulle apposite caselle la posizione di ogni pezzo nominato.
Finito il giro completo di tutti i bambini (oggi presenti solo in 15) ci siamo salutati e dati appuntamento per lunedì prossimo.

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