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“Mu-to”: grande equilibrio nel Campionato mondiale di scacchi.

Dopo la decima partita il risultato del match mondiale tra il Norvegese Magnus Carlsen (campione in carica) e l’Italo-Americano Fabiano Caruana (lo sfidante) è di 5-5, risultato di ben dieci patte. Per questo motivo nel mondo degli appassionati sono piovute tantissime critiche, sulla preparazione troppo basata sui software scacchistici, sulla presunta volontà di Carlsen di attendere le partite di spareggio a tempo più rapido (dove il distacco, sulla carta, tra i due lo vede nettamente favorito), sulla presunta volontà di Caruana di non voler rischiare nulla (direi che la maggior parte delle partite ha dimostrato il contrario).
Allora voglio fare alcune considerazioni, partendo da un aforisma di Bobby Fischer (migliaia di volte tirato in ballo a sproposito dai combattenti da tastiera, purtroppo – con l’avvento dei motori on-line – sdoganati anche nel mondo degli scacchi):

Penso che sia quasi certo che la partita di scacchi sia teoricamente patta.

(“I think it’s almost definite that the game is a draw theoretically”, che qualche genio ha tradotto con “La partita di scacchi è un disegno tecnico”). Ecco, secondo me, i commenti dei “tifosi” di scacchi (non mi viene in mente altro appellativo) sono tutti riassunti da questo equivoco che si può trovare in rete…

La differenza tra i due giocatori è veramente minima, le patte lo hanno dimostrato, e quindi stanno onorando il match con un gioco estremamente preciso ed equilibrato, con uno sguardo d’insieme a tutta l’economia del Campionato: entrambi stanno camminando sulla Storia, e credo che nessuno dei due voglia essere ricordato per qualche ingenerosa “cappella” tanto frequenti nelle partite di noi altri giocatori di scacchi.
Ricordo, da praticante di arti marziali, che in tempi mitici di combattimenti di Samurai, dove la vittoria e la sconfitta riguardavano la stessa sopravvivenza dei contendenti, che esisteva un combattimento “ideale” senza alcun attacco sconsiderato: dopo vari movimenti di studio di entrambi la sfida si concludeva praticamente senza alcun colpo. Questo combattimento, in cui entrambi riconoscevano il valore dell’avversario, si chiamava Muto (in Giapponese) ed era considerato la summa dell’Arte marziale per eccellenza.

Detto questo, poiché le regole del match non prevedono che non ci sia un vincitore, la situazione si sbloccherà comunque, e va dato atto a Fabiano Caruana che ci sta tentando in tutti i modi: con novità in apertura, con grande precisione nel mediogioco e persino con pari tecnica nei finali. Diversi sono stati da ambo le parti i sacrifici di pedone per l’iniziativa e i tentativi di gioco su tutta la scacchiera, per i veri appassionati di scacchi lo spettacolo c’è stato lo stesso ed io mi auguro che i più attenti commentatori mettano in rilievo che il grande equilibrio dell’incontro fa parte della bellezza del nostro gioco.

La Carambola

 

E con una carambola
si prende il pezzo in bambola!

 

Da oltre 20 anni, ormai, utilizzo nella didattica i miei proverbi scacchistici, con l’intento di semplificare i cosiddetti principi generali e facilitare la memorizzazione contestuale dei bambini (e dei principianti in generale).
Come dice il mio amico e collega Salvatore Fenu i proverbi sono una sana “iniezione intramuscolare” di conoscenza scacchistica, e l’immagine del post è proprio dedicata a lui che mi chiese un proverbio apposito per i pezzi indifesi.
In pochi secondi partorii la rima: Pezzi indifesi, nell’aria sospesi, attacco doppio e son subito presi. Ma a mente fredda ne trovai diversi altri, che hanno arricchito la mia collezione (un parte si trova su internet grazie al pdf che fece Stefano Tescaro per Scacchi012).

La Carambola (ho voluto chiamarla così perché richiama il “rimbalzo” della boccia sul bordo del biliardo) è un particolare attacco doppio, nel quale si sfrutta un guadagno di tempo (qui lo scacco al Re) per cambiare traiettoria e catturare il pezzo indifeso (che assiste “in bambola” alla scena).

Ieri ho iniziato le lezioni presso la scuola di via Forlanini a Sassari, dove abbiamo in programma quest’anno di musicare le filastrocche realizzate coi bambini col maestro di musica Gianfranco Cossu: un progetto che avrò il piacere di raccontarvi dalle pagine di questo rinnovato blog.

Campus estivo di scacchi

Questa estate ho avuto l’onore grazie a Matteo Zoldan di Chess Project di partecipare come Istruttore al camp tematico di scacchi nel rodatissimo Gazzetta Summer Camp, che da oltre trent’anni (dal 1985 per la precisione) si svolge in varie località.

Aldilà dell’esperienza specifica degli scacchi per me è stata l’occasione per vedere all’opera un’organizzazione impeccabile, guidata dallo staff dinamico e competente della Sport Promotion collaudato dalla trentennale presenza.

I gruppi, divisi omogeneamente per fasce di età e per interesse, potevano optare per i vari campi tecnici (Scherma, Calcio, Danza, Tennis, Volley, Basket…) tematici (Yoga, Motivazione, Social media, Freestyle, Lingue, Scrittura creativa e tanti altri, tra cui Scacchi) e Multisport (con oltre una quarantina di attività sportive divertenti).

Con una grande cura per i ragazzi: tra istruttori e tutor c’è sempre un rapporto costante di un adulto per ogni 4 partecipanti, un investimento vincente che rende merito alla sapiente organizzazione di Sport Promotion. Ho avuto la fortuna di fare la conoscenza di splendide persone, sia dello staff, sia dei bravissimi tutor di gruppo sia dei competenti tecnici di tutte le attività sportive.

Per quanto riguarda gli scacchi sono molto soddisfatto, sia dell’attività resa per i camp tematici, sia per le lezioni fatte a favore dei gruppi di Multisport, che ho strutturato in mezz’ora di spiegazione e in un’ora di gioco assistito, con l’ausilio del materiale fornito dall’organizzazione. Ho avuto modo di regalare oltre una trentina dei miei album di figurine con metodo ideografico, che sono stati molto apprezzati dai giovanissimi,  Al termine della settimana ho potuto far giocare tutti gli interessati a dei piccoli tornei serali, ma la cosa fantastica è stata che praticamente tutte le sere si alternavano decine di persone alle scacchiere lasciate libere presso il bar dell’hotel Il Caminetto, splendida location base della manifestazione.