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Psicomotricità su scacchiera gigante.

La locandia dell'evento, disegnata da Franco Loi

Si avvicina il giorno del primo convegno nazionale dedicato esclusivamente alla “Psicomotricità su scacchiera gigante” da me definita, con una certa enfasi, la nuova frontiera della didattica scacchistica a scuola. In un periodo dove vanno moltiplicandosi gli appuntamenti rivolti a tutti gli educatori ed istruttori – soprattutto nel mondo scolsatico – che suggeriscono per gli scacchi una valenza anche terapeutica (Torino, Pomezia, Frascati…) ci è sembrato interessante invitare i “ponieri” di questa pratica: Alessandro Pompa e Paola Russo, ai quali mi sono ispirato per la mia personale sprimentazione sul campo in diverse scuole di Sassari  (che potete trovare su questo sito , oppure rileggervi il mio articolo per Scacchi012).

L’occasione dell’evento è la conclusione del Corso per Istruttori FSI che è iniziato la scorsa settimana a Cagliari, e che corona un percorso di 8 lezioni presso l’Università degli studi di Sassari: Oristano rappresenterà per tutti la tappa finale verso l’abilitazione, con una novità straordinaria nel panorama nazionale che è la nascente Struttura sarda degli istruttori.

La Struttura degli istruttori avrà la funzione di provvedere ad una formazione permanente di tutti i divulgatori del gioco (abilitati o meno) presso i circoli, le scuole e tutti i contesti sociali in cui possono essere proposti gli scacchi. Il Comitato Regionale guidato da Giovanni Mascia conta molto sulla partecipazione di tutti a questa nuova struttura, che doveva partire già quest’anno come supporto al vivaio regionale, in concomitanza col Grand Prix “La Nuova Sardegna”.

Quindi cosa c’è di meglio di inaugurare la suddetta struttura di un incontro così importante: tanto che la Commissione didattica e scuola della FSI sta già richiedendo un protocollo teorico-operativo da sottoporre ad una sperimentazione scentifica con tutti  i crismi!

Scacchi a Sorso.

Questo pomeriggio ho fatto una lezione promozionale presso la scuola primaria Santa Maria di Sorso, rivolta ad una seconda elementare composta da 14 bambini (un numero con il quale si può lavorare in maniera ottimale, checché ne pensino i “ragionieri” del Ministero dell’Istruzione).

Ho avuto la piacevole sorpresa di essere accolto da una canzone dello zecchino d’oro a tema scacchistico: scacco matto! E’ la prima volta che una lezione di scacchi è preceduta da una preparazione in tal senso: la cosa mi è sembrata molto carina.

Come sempre ho iniziato col gioco dei nomi, per imparare i loro, e quindi ho proseguito col mio metodo ideografico, agevolato anche da alcune sagome in cartone che stiamo progettando per costruire pezzi giganti per rappresentazioni su piazza (ne parlerò al più presto!)

Come mi accade spesso per la prima lezione ho spiegato il movimento di tutti i pezzi, rendendo però partecipi tutti i bambini e chiedendo loro di venire a mettere “un’impronta” per ogni movimento richiesto: se il movimento non era corretto l’errore veniva evidenziato con la presenza di una “bomba” ed io mimavo un’esplosione (BOOM!) a scopo didascalico: questo serve a non demoralizzare il bambino che sbaglia… “Non preoccupatevi degli errori: Cristoforo Colombo sbagliando ha scoperto l’America!”

Per ogni nuova figura ho proposto dei quiz semplici e coinvolgenti ed instaurato con loro un gioco di gruppo: al termine della lezione erano molto “gasati” ed io li ho gratificati con una carta di gioco (livello zero: movimento dei pezzi!), e – cosa non scontata – sono stato salutato con un grazie corale!

Scuola: si ricomincia…

La scorsa settimana ho ripreso le lezioni di scacchi nelle scuole, dopo aver colloquiato coi dirigenti scolastici sulle problematiche legate alla “cosiddetta”
riforma Gelmini. A parte l’ormai strutturale mancanza di fondi, in particolare  per progetti di didattica extra-scolastica, le scuole italiane vivono una riorganizzazione dettata dall’impossibilità di garantire il funzionamento stesso dei plessi scolastici per l’insufficienza di personale ATA; le classi vengono accorpate fino a 25 30 bambini nelle prime e seconde elementari; il tempo pieno è ridimensionato e persino i tempi di compresenza delle maestre.
Insomma questo è il disegno che i bambini si troveranno a colorare durante quest’anno scolastico…

Questa premessa era necessaria per introdurre una prima novità nel mio diario di istruttore, che con l’occasione voglio riprendere dopo la chiusura dello scorso anno scolastico: nelle classi che hanno fatto scacchi ci sono diversi bambini provenienti da altre classi. Così questa prima settimana ho utilizzato l’espediente del ripasso per dare i primi rudimenti del gioco ai nuovi arrivati.

Per lo più ho chiesto ai bambini già alfabetizzati di spiegare, con ordine, i movimenti dei pezzi il che mi ha consentito di vedere quale grado di consapevolezza hanno raggiunto, soprattutto i bambini che lo scorso anno erano in prima elementare. Con la mia scacchiera ideografica ho proposto delle situazioni semplici, inziando persino dalla terminologia, constatando nelle seconde elementari di Latte Dolce che non ricordavano più i nomi delle colonne e delle traverse, cosa che invece hanno rammentato i bambini di via Washington e di via Forlanini; tutti invece ricordavano i nomi delle diagonali ed il sistema delle coordinate. Qualche errore sul movimento e la cattura dei pedoni, generalizzato in tutte le scuole, e persino errori nel movimento delle torri.

Il dato positivo è che tutti i nuovi arrivati sono entusiasti di iniziare a giocare a scacchi e durante il gioco li ho abbinati a dei veri e propri “tutor”, cioè i bambini più preparati nelle regole del gioco: a loro ho assegnato il compito di spiegare il movimento del Cavallo, per la curiosità di assistere quali strategie avrebbero utilizzato. Per lo più si son riferiti tutti al movimento a “Elle”, per quanto non sono mancate altre tecniche, come quella di contare le caselle prima della “curva”, o di saltare le case attorno cambiando colore  all’arrivo…

Durante il gioco ho constatato meno confusione del solito, nonostante gli errori dovuti alla mancanza di allenamento (la maggior parte di loro non ha giocatodurante l’estate). Nella quarta elementare di Osilo – dove non ci sono stati inserimenti – ho potuto riprendere con una lezione sullo scacco matto, che mi ha dato modo di introdurre il concetto di “analisi” per quanto semplificata.

Nella terza elementare di via Civitavecchia (due nuovi bambini, per un totale di 26 allievi) dopo il ripasso delle regole ho assistito a delle “sfide” entusiasmanti da parte dei bambini che durante l’estate hanno partecipato a qualcuno dei miei appuntamenti gratuiti al parco.

Francesco, in una splendida foto di Antonella Deiana

E a tale proposito concludo con un’altra novità che sto sperimentando quest’anno: ai bambini più disciplinati regalo un invito ad una lezione gratuita al nostro circolo dove il mio prezioso collaboratore (e co-ideatore del metodo ideografico)  Michele Devilla presta insieme la sua paziente opera di istruttore, con bambini che partono dai 4 anni!