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Valenza del gioco degli scacchi.
Sempre più numerose sono le iniziative del mondo accademico che corroborano le tesi sulla grande valenza del gioco degli scacchi a scuola e sempre più numerose sono le occasioni di confronto per realizzare collaborazioni e sperimentazioni in tal senso. Mercoledì scorso, grazie all’invito del Comitato Regionale Scacchi Sardegna, ero presente alla “Giornata di incontro tra Scuola e Università” organizzata dalla Facoltà di Scienze della Formazione e degli Studi Umanistici dell’Università degli studi di Cagliari.

Un momento della conferenza
L’incontro prevedeva due ore di conferenza e due ore di laboratori tematici incentrati sul gioco degli scacchi. Ha aperto i lavori il professor F. Paoli con un’introduzione sulle connessioni tra scacchi e matematica, citando la celebre leggenda di Sissa. Il presidente del Comitato, Antonello Pannella, ha parlato degli scacchi in Italia e in Sardegna con particolare riferimento agli scacchi scolastici; poi in un’altra relazione ha trattato gli scacchi in rapporto con l’informatica e i media. Poi è stata la volta di Eugenio Dessy, vicepresidente del Comitato, che ha parlato degli scacchi dal punto di vista storico-culturale. Infine il mio intervento per illustrare la mia personale metodologia didattica e fare una panoramica sulla psicomotricità su scacchiera gigante.

La platea, molto numerosa grazie alla partecipazione di insegnanti, studentesse universitarie e soprattutto allievi di scuola primaria, si è dimostrata particolarmente attenta e curiosa. Al termine delle relazioni ci sono stati i laboratori: Scacchi tradizionali (a cura di A. Pannella e E. Dessy), Scacchi nel piano (a cura di P.Nieddu ed E. Moro), Campo di battaglia (a cura di M.A. Floris e M. Altea) e il laboratorio di Scacchi e Psicomotricità curato da me e Alessandro Depau. Il tutto sotto l’attenta regia della Dott.ssa Barbara Raspa che ha fortemente voluto coordinato tutto l’evento.

Il laboratorio di giocomotricità
Bellissimo il laboratorio “Campo di battaglia” curato da Maria Assunta Floris dove i bambini hanno costruito le scacchiere su cui poi hanno giocato con un entusiasmo contagioso!

Il Campo di battaglia
Grande successo per tutte le iniziative: tutti i laboratori molto partecipati con giovanissimi della scuola primaria accompagnati dalle loro maestre e studentesse universitarie che osservavano la pratica di gioco; inoltre numerosissime anche le maestre di scuola dell’Infanzia. Sulla scacchiera gigante abbiamo proposto giochi di movimento utili per imparare i movimenti dei pezzi. Poi per far giocare più persone contemporaneamente abbiamo proposto il gioco delle due Regine che devono catturare gli otto pedoni che si muovono tutti assieme. Abbiamo mostrato alcuni procedimenti facili di scacco matto e infine abbiamo fatto fare una partita tra i bambini e gli universitari.
“Intrattenimento” con gli scacchi.
Questo post potrebbe far storcere il naso ai bravissimi istruttori che contano di poter trasferire nei propri allievi quante più nozioni tecniche sugli scacchi. Infatti, in questo post, mi propongo di affrontare una tematica diversa, concentrata soprattutto sull’aspetto ludico del gioco.
Lo spunto mi viene da una domanda sottesa che si fanno molti istruttori di scacchi, in tutte le latitudini, quando devono seguire gruppi di bambini spesso anche sotto i 7 anni. La domanda è “Siamo istruttori o intrattenitori?”, cioé stiamo facendo un corso di scacchi o semplice baby-parking?
Come ho già detto decine di volte l’etimologia della parola “talento” significa piacere, quindi ritengo che più i bambini si divertano e si appassionino, più è probabile che sviluppino anche il talento vero e proprio, che sarà forse anche innato, ma che spesso deve essere portato alla luce nella giusta modalità. I bambini piccoli hanno diritto al loro divertimento e ciò che li annoia non ha diritto di cittadinanza nelle loro attività di tempo libero.
Detto questo però voglio anche suggerire ai miei colleghi alcune tecniche per far giocare i bambini con gli scacchi ma senza “costringerli” al rigore e alla disciplina di un tradizionale corso di scacchi (sì, è vero questo è più vicino al baby-parking). Intanto segnalo alcune metodologie quasi sempre di scacchi eterodossi, già discusse in questo blog:

Nei giorni scorsi ho sperimentato una versione soft di scacchi alla cieca: due bambini si affrontano sulla scacchiera murale senza poter utilizzare i pezzi e cercando di giocare ricostruendo la posizione mentalmente a memoria. Ma questo è già un gioco da consigliare ai bambini più esperti, perché per gli altri è soprattutto un altro modo per “bisticciare”… 😀
In un altro post, che ora non ritrovo, avevo proposto anche una partita bianchi contro bianchi o neri contro neri (che in pratica è ancora una variante del gioco alla cieca!)
Infine rimando alle molteplici possibilità di scacchi eterodossi già conosciute in “letteratura”: questo è un bel sito a tale proposito!
Vantaggi e svantaggi.
Giovedì ho fatto la mia consueta lezione ai bambini della scuola primaria di Sorso. Ho voluto far ragionare loro sul fatto che non esiste una mossa perfetta in assoluto: ogni mossa ci dà delle possibilità positive (vantaggi) e ne apre altre negative (svantaggi) che invece favoriscono l’avversario. Quindi ogni volta bisogna ragionare su queste nuove possibilità.
Ho quindi fatto muovere la prima bambina col bianco e invece di rispondere io, col nero, ho fatto muovere un bambino in un capo opposto della classe. Utilizzo questo espediente per evitare che si scateni il tifo dei compagni: infatti facendoli giocare alternativamente da un capo all’altro della fila (meglio ancora se li si chiama uno dopo l’altro alternando il colore) non riescono ad individuarsi in due “fazioni”.
La partita che ne è risultata è stata molto didattica e per questo la ripresento qui di seguito:
[pgn
[Event “?”]
[Site “?”]
[Date “2013.05.23”]
[Round “?”]
[White “Scuola primaria Sorso”]
[Black “?”]
[Result “1-0”]
[ECO “A00”]
[Annotator “,Sebastiano”]
[PlyCount “18”]
[SourceDate “2013.05.25”]
1. h4 $6 f5 {Ogni mossa di pedone indebolisce la posizione. Dopo queste prime
mosse ho fatto riflettere i bambini sul fatto che ogni mossa crea nuove
possibilità, ma ce ne toglie delle altre: la mossa del Bianco permette di far
giocare la Torre (ma se lo facessimo ci toglieremo la possibilità di arroccare
corto, possibilità già resa difficile per il fatto che l’arrocco senza il
pedone h sarebbe meno sicuro). La mossa del Nero invece, seppure controlla il
centro scopre la diagonale del Re h5-e8, e indebolisce anch’essa il fianco di
Re. Stiamo ragionando sulle possibilità: perché una partita a scacchi è
l’insieme di tante possibilità (che gli scacchisti chiamano varianti).} 2. d3
d5 $6 {Qui ho lodato la mossa del Bianco e un po’ meno quella del Nero:
infatti seppure entrambe favoriscono l’entrata in gioco degli Alfieri di Donna,
la mossa del Nero non si accorda con quella precedente. Infatti si creano due
“buchi” in e6 ed e5, dove in futuro un pezzo Bianco può collocarsi comodamente.
(Case non protette da alcun pedone per i Cavalli son comode poltrone!) Ed ho
mostrato la posizione risultante con un Cavallo piazzato in e5.} 3. e3 e6 {
Qui ho fatto notare come gli Alfieri del Bianco siano comunque ristretti,
mentre l’Alfiere f8 del nero con questa mossa guadagni molto spazio. Diversa
invece la situazione del suo “collega” in c8 che sbatte contro i suoi stessi
pedoni, e6-f5.} 4. Nh3 $6 Qxh4 {Con la sua mossa il Bianco ha ostruito la
strada alla Torre, condannando il suo pedone h4. Anche qui però ho fatto
notare oltre agli svantaggi anche i vantaggi derivanti dall’errore: adesso la
Torre bianca avrà una colonna più libera per i suoi attacchi.} 5. g3 Qb4+ {
Ed ora si nota come le aperture dei pedoni necessariamente aprono “finestre”
da dove l’avversario possa “sbirciare” nelle stanze del Re.} 6. Ke2 $2 {
La mossa di Re (molto frequente nei bambini al primo scacco) rappresenta
l’ultima spiaggia, secondo il mio acronimo P.O.F. (Quando scacco ti tocca
subire POF! Prendere, Ostruire o Fuggire). Perché se il Re si muove si perde
per sempre il diritto di arroccare, e “Quando il Re non arrocca, soffrire gli
tocca”.} Nc6 7. Nf4 {Qui ho fatto i complimenti per le mosse verso il centro
dei Cavalli: “Cavalli centrali, Cavalli ottimali!”} Bd6 $2 {Mossa naturale ma
errata: il Cf4 nascondeva una velata minaccia nei confronti della Torre h8…
Ora il Bianco potrebbe, giocando con attenzione, passare in vantaggio.} 8. Ng6
$2 (8. c3 $1 Qb6 9. Ng6 {E il Bianco guadagna la qualità!}) 8… Qg4+ {
E questa è la mossa vincente: sfruttando la posizione esposta del Re, il Nero
riesce a fare questo attacco doppio (“I doppi attacchi sono la base degli
scacchi”),} 9. f3 Qxg6 {E dopo questa cattura ho interrotto la partita per far
giocare i bambini tra di loro.} 1-0
[/pgn]
Ho chiesto al bravissimo David Dolci, del Circolo scacchistico Pistoiese, di realizzare un video per YouTube di questa partita e questo è il bel risultato (cliccare sul link sottostante):
David Dolci, Circolo Scacchistico Pistoiese