Torneo di preparazione

Questo pomeriggio, dalle 15:00 alle 19:00, all’Oratorio di Santa Maria di Pisa faremo un torneo amichevole di preparazione al Campionato regionale Under 16 che si farà il primo maggio presso la SOMS di Oristano.

L’occasione è propizia per far esordire, con regole di torneo ed orologio, molti bambini seguiti nelle scuole che non hanno mai fatto un torneo prima d’ora. Ma è stata l’occasione anche per ricontattare molti miei ex allievi (Anna Zaniboni, Chiara Zidda, Laura Meloni, Pietro e Giovanni Fadda, Davide Achene, Andrea Migaleddu, Francesco Loru…) che a causa degli impegni scolastici quest’anno non hanno quasi partecipato ad alcuna manifestazione.

Così questa potrà essere un’occasione anche per fare il punto della situazione: capire quanti hanno davvero interesse per l’agonismo e quanti invece vorrebbero continuare a giocare a scacchi per il solo gusto di divertirsi senza pensare troppo alle vittorie e alle sconfitte.

Sono, per parte mia, molto contento che gli scacchi – grazie alla passione delle maestre di via Cilea – stanno riscuotendo un grande successo di partecipazione a Latte Dolce, e proprio per questo il primo torneo di preparazione si svolge in questo quartiere, mentre domani faremo un altro torneo presso il nostro circolo in via Savoia 41/a, sempre dalle 15:00 alle 19:00

Nuovi proverbi

In questi ultimi tempi sto ricevendo bellissime collaborazioni per dare un sostegno “grafico” alle mie rime: oltre a quelle di diversi bambini ci sono firme importanti, come quelle di Francis Manfredi e Fabio Lanza.

Così, per stimolare i loro disegni,  ecco alcuni nuovi proverbi:

Guarda bene in linea retta, c'è una Torre di vedetta...

 

Rime sui movimenti dei pezzi:

Pedone avanti ti si oppone, se lo mangi sei un Piedone!

 

Muove l’Alfiere sul colore uguale, e solamente in diagonale.

 

Va la donna di gran fretta, dappertutto in linea retta.

 

Nei quattro versi d’una croce, muove la Torre piano o veloce.

 

Il Cavallo fa una “elle” grande solo 3 caselle.

 

Può fare il Re un passo soltanto, e portarsi su una casa accanto.

 

Per non sbagliare mai di posto, Regina al suo colore, Re in quell’opposto.

 

Vicino alle Torri stanno i Cavalieri e solo dopo mettici gli Alfieri.

 

 

 

Rime sui matti:

Tra i pedoni che destino, prendi il matto del pinguino.

 

Pezzo avanti apre la pista, per il matto dell’autista.

 

Inchiodato nel reame, ecco un matto da falegname.

 

Dalle diagonali guai, con il matto dei coltellai

 

Povero Re butttato fuori, con il matto dei passeggiatori.

 

La Regina dritta dritta a fare il matto della soffitta.

 

Con la Torre e con l’Alfiere, ecco il matto del cameriere.

 

Frecce ed asce tra le mani, questo è il matto degli indiani.

 

Generali:

 

Chi fa scegliere il colore è proprio un gran signore.

 

Chi gioca solo con una figura, uscirà male dall’apertura.

 

Chi chiacchiera continuamente, gioca a vanvera e non vede niente.

 

Solo una mossa passiva e perdi l’iniziativa…

 

Nel punto forte della posizione mettici un pezzo, non un pedone!
Quando il centro si sblocca guai a chi non arrocca…

 

 

 

Scacchi materia obbligatoria.

Lo spunto per questo post mi è dato dal recente articolo di Giovanni Ornaghi per il Blog “Il mondo degli scacchi”, inesauribile fonte di notizie curiose e approfondimenti sul mondo degli scacchi. In quest’articolo si parla degli scacchi come materia scolastica resa obbligatoria in Armenia, e sempre nello stesso sito si troveranno altri articoli simili sulle esperienze della Turchia, dell’Algeria, del Sud Africa eccetera.

Il fatto che in molti Stati (cito solo U.S.A., Germania, Russia, Cina, Canada, Venezuela, Messico, Francia ma la lista potrebbe non terminare mai…) si sia riconosciuto il valore formativo degli scacchi è naturalmente un’ottima notizia per noi scacchisti, e soprattutto per gli istruttori che vorrebbero vedere – prima o poi – la loro passione riconosciuta come professione!

Ma la riflessione di oggi è piuttosto amara, perchè bisogna riconoscere che probabilmente l’Italia non è ancora pronta per poter avere seppure una sperimentazione degli scacchi come materia complementare alternativa, perchè non è ancora strutturata per poter raggiungere nel modo ottimale tutte le scuole del territorio.

Purtroppo la mancanza di fondi strutturale che investe la Scuola italiana non può certo prevedere una scelta così innovativa come una “palestra della mente” quali gli scacchi sono; ma se ciò non fosse si sarebbe evidenziato l’altro anello debole di una simile catena virtuosa: quella della mancanza di istruttori di scacchi scolastici.

Infatti spesso gli scacchisti, oltre a non essere abbastanza numerosi, non hanno le capacità pedagogiche per tenere un corso nelle scuole e cadono nell’errore di rivolgersi agli alunni come fossero scacchisti già formati. Oltre a ciò non tutti hanno anche la predisposizione per l’insegnamento e quindi non cercano di migliorare le proprie capacità didattiche, col risultato di apparire noiosi: e questo è il punto dolente, se si vuole che gli scacchi possano essere una materia curricolare…

In una conversazione con l’amico Alex Wild egli mi ha manifestato proprio questo suo dubbio: “Ma sarebbe davvero un bene che gli scacchi diventassero materia scolastica? Guarda la musica: l’hanno resa obbligatoria col  solo risultato di fare odiare la musica a milioni di bambini…” Sul momento l’opinione di Alex mi era sembrata un po’ esagerata, ma devo dire che col passare del tempo mi è stato sempre più chiaro quanto abbia ragione.

Il problema è che la formazione degli istruttori che entrano nelle scuole deve essere qualcosa di specifico che la Federazione Scacchistica Italiana dovrebbe prendere in maggiore considerazione, proprio perché il fallimento potrebbe essere fatale. Il dubbio di Wild è assai legittimo, se prima non si lavora su un protocollo paradigmatico di come dovrebbero essere proposti gli scacchi a scuola, il riconoscimento degli scacchi come materia potrebbe rivelarsi un boomerang.

Ci sono dunque alcuni tentativi di risolvere il problema in maniera economica e capillare, e sono legati alle nuove tecnologie: software che insegnano a giocare a scacchi alle maestre e ai bambini. Ci sono due bellissimi esempi portati avanti dal Comitato Regionale del Piemonte (quello curato dal professor Parisi ScacchiEdu), ed ora quello delle Marche (voluto dall’Accademia scacchi 5 Torri di Ancona e che si chiama “Scacchi a scuola da casa” ) .

Personalmente però sono un po’ scettico su queste pur encomiabili iniziative, per due ragioni: la prima è ovviamente personale, cioè il timore che per risparmiare le scuole possano preferire nel tempo questi software al lavoro degli istruttori locali, con grave danno per le autonomie didattiche; la seconda ragione è che non credo che questo “self-service” possa davvero avere successo, perchè la mia esperienza mi insegna che i bambini vogliono avere tra le loro mani la scacchiera per giocare con i compagni e quest’attività relazionale è proprio ciò che dovrebbe incentivare la scuola, non un altro esempio di distacco dalla realtà circostante (cosa che peraltro i nostri giovani conoscono già, usando nintendo, playstation, telefonini, computer, televisione e quant’altro…)