Il “doping” informatico negli scacchi.
Uno degli aspetti più belli degli scacchi, a differenza delle carte, è sempre stato quello che si parte “ad armi pari” e quindi la “fortuna” è quasi esclusa dal gioco. E’ chiaro che la differenza tra i due giocatori la fa l’abilità e l’esperienza degli stessi, e così è stato – più o meno – per secoli. Tuttavia la possibilità di barare negli scacchi non è mai stata assente, soprattutto con l’introduzione delle “macchine”.
A dire il vero la prima “macchina” per gli scacchi, il cosiddetto “Turco” (un automa che ha meravigliato tutto il mondo con la sua invincibilità) era un caso esattamente opposto: si trattava di un umano che faceva le mosse. E la stessa accusa rivolse il campione Kasparov al team di Deep Blu reo – a suo dire – di suggerire mosse umane al computer (certo che l’umano in questo caso poteva allora ambire al titolo di campione del mondo!)
Ma il tema di questo post è il cosiddetto “doping informatico”, cioé la possibilità di utilizzare la tecnologia per farsi suggerire le mosse. Nel frattempo infatti la potenza dei software è tale da essere superiore a quella dei GM, e la miniaturizzazione dovuta alle “nanotecnologie” rappresenterà un vero problema per i tornei. Il regolamento vieta l’introduzione di qualsiasi dispositivo elettronico in sala, ma già ora presumo che si possa nascondere “qualcosa” ed utilizzarlo al momento critico per esempio recandosi al bagno.
Questo è il vero problema: gli organizzatori dovrebbero predisporre un sistema che renda impossibile questo “traffico” verso la toilette. Ricordiamo di passaggio il caso Topalov-Kramnik, con il secondo che usufruì del servizio per ben 53 volte in una sola partita (giocando, per coincidenza, circa il 90% delle mosse del miglior software di allora).
Ma questo non sarebbe sufficiente perché i sistemi per barare si fanno sempre più ingegnosi, come l’auricolare di un finto sordo che invece era uno strumento per ricevere informazioni dall’esterno; o come la clamorosa combine della squadra francese alle olimpiadi che utilizzava un sistema complesso di codici tra capitano (che riceveva gli aiuti via sms) e giocatori che dovevano solo osservare gli spostamenti del capitano dietro di loro per decodificarli nella notazione numerica in uso nel gioco per corrispondenza.
In America, recentemente, un ragazzino ha vinto 8 tornei su 10 a cui ha partecipato, battendo giocatori di gran lunga a lui superiori e mettendo in mostra un gioco piuttosto brillante per un “umano”. Utilizzando (evidentemente là le regole sono diverse) una tavoletta digitale per la trascrizione delle mosse. Ad un controllo è risultato che riceveva “aiutini” dall’amico Fritz!
Non si può star tranquilli neanche al centro…
L’astro nascente Dmitry Andreikin (già campione mondiale junior nel 2010 e specialista del gioco lampo) ha vinto ad agosto il Campionato di scacchi della Russia, davanti ad altri 5 titolatissimi GM, ecco la classifica:
1. Andreikin – 4 punti
2. Karjakin – 3.5
3. Svidler – 3
4. Jakovenko – 2.5
5. Potkin– 1.5
6. Alekseev – 0,5
Nel guardare le sue partite mi ha colpito molto una posizione finale in cui la Regina del suo avversario è rimasta intrappolata al centro della scacchiera, e ve la propongo qui sotto.
[pgn
[Event “Russian Chess Championships 2012”]
[Site “?”]
[Date “????.??.??”]
[Round “?”]
[White “Alekseev, Evgeny “]
[Black “Andreikin, Dmitry”]
[Result “0-1”]
[ECO “B42”]
[WhiteElo “2673”]
[BlackElo “2715”]
[Annotator “,Sebastiano”]
[PlyCount “78”]
[SourceDate “2012.09.18”]
1. e4 c5 2. Nf3 e6 3. d4 cxd4 4. Nxd4 a6 5. Bd3 Bc5 6. Nb3 Be7 7. Qg4 Bf6 8.
O-O Nc6 9. N1d2 Nge7 10. Qg3 O-O 11. Nc4 d5 12. e5 Nf5 13. Bxf5 Bh4 14. Bxh7+
Kxh7 15. Qd3+ Kg8 16. Nd6 Nxe5 17. Qh3 Bf6 18. Nxc8 Rxc8 19. c3 Rc4 20. f4 Ng6
21. Be3 Qc7 22. Nd2 Ra4 23. g3 d4 24. cxd4 Bxd4 25. Bxd4 Rxd4 26. Nf3 Rd3 27.
Ng5 Qc5+ 28. Rf2 Re8 29. Raf1 Nf8 30. Qh5 Re7 31. Qe2 Red7 32. Qe4 Qf5 33. Re2
Qc5+ 34. Ref2 Qb6 35. Kg2 R7d4 36. Qe1 g6 37. Nf3 Rd8 38. Qe4 Nh7 39. Qe5 Re3
0-1
[/pgn]
Riprendono le lezioni in via Besta.
Dopo la ripresa del corso di scacchi per under 16 all’oratorio di via Washington da venerdì prossimo, ore 17:00, riprenderanno anche le lezioni all’oratorio San Paolo, in via Besta. Lo scorso anno era proprio questo il gruppo più numeroso, che andava da bambini di 5 anni sino a ragazzi di 15 e 16 anni.
Anche quest’anno i miei collaboratori saranno Samuele Carta e Michele Devilla, con la probabile e sporadica partecipazione anche del mio giovane allievo Luca Princivalle, che con l’affiancamento dello scorso anno al Convitto del Canopoleno mostra di voler proseuire il percorso che lo porterà a diventare a sua volta istruttore (esattamente come è avvenuto con Samuele)!
Le novità, anche relativamente ai supporti didattici e alla metodologia, saranno come sempre tantissime: ma per ora non voglio svelare niente… Dico solo che ci sarà come sempre molto spazio per il gioco, ma anche per migliorare il proprio livello tecnico: da questi corsi sono venuti fuori lo scorso anno tutti i migliori scacchisti del vivaio sassarese.