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Problem solving e scacchi.
Il gioco degli scacchi è particolarmente indicato per il problem solving scolastico. Grazie alla possibilità praticamente ad ogni mossa di risolvere il problema di quale sia la migliore mossa da eseguire. Questa difficoltà è in stretta connessione con la capacità di prendere una decisione, ma anche con la possibilità di attingere al cosiddetto “pensiero laterale” perchè spesso esistono più possibilità plausibili e pertanto bisogna operare una scelta.
Per questo è molto importante lasciare grande libertà di espressione ai bambini quando si chiede loro di rispondere ad un nostro quesito: questo ci da modo di capire i processi di pensiero di ognuno per intervenire sul loro miglioramento scacchistico. Molto importante, quando si lavora con un’intera classe di scuola, è determinare in maniera trasparente qual’è il tempo a loro disposizione per rispondere (es. 10 o 20 secondi…), sia per evitare impasse o tempi morti, sia per introdurre anche una pressione che aumenti la difficoltà decisionale.
Il punto interrogativo negli scacchi è il simbolo dell’errore, ma nella didattica l’errore è fondamentale e su esso si costruiscono intere lezioni: in fondo qualsiasi percorso di miglioramento passa sul superamento di determinati errori e ad ogni livello ci sono i rispettivi errori da superare.
Filastrocche scacchistiche
Proseguono le lezioni in via Forlanini coi bambini di terza. Oggi ho letto loro la filastrocca della “Cattura di un pezzo sul pedone” e poi abbiamo giocato la partita didattica seguente. Le rime emerse sono state laterale e impedonati, per le quali era richiesto di trovare le rime per la nuova filastrocca. I bambini sono molto partecipi e spesso trovano rime interessanti; oggi Niccolò ha ideato questo proverbio:“Cavallo laterale prende un colpo letale”.
[pgn
[Event “?”]
[Site “?”]
[Date “????.??.??”]
[Round “?”]
[White “?”]
[Black “?”]
[Result “*”]
[PlyCount “22”]
1. Nc3 d5 2. Nh3 $6 {Cavallo laterale…} Bxh3 {Tante volte porta male!} 3.
gxh3 {Pedoni isolati, pedoni doppiati son tutti pedoni malandati…} e5 4. Rg1
{Ogni Torre è meglio che vada dove pensa che avrà più strada.} Nf6 {
Con la mia mossa il centro controllo: sono un Cavallo, mica un pollo!} 5. Na4
$2 {Cavallo nel bordo, Cavallo balordo!} d4 6. Bg2 {
Attenzione dai fianchetti, o la Torre ci rimetti!} c6 7. d3 $2 b5 {
Cavallo al lato, Cavallo dimezzato.} 8. b3 bxa4 9. bxa4 Be7 10. Bg5 O-O 11.
Bxc6 $4 {Mangi un pedone come un confetto, e non ti accorgi che è protetto.}
Nxc6 {Cavallo centrale, Cavallo ottimale.} *
[/pgn]
Un Cavallo originale
C’era un Cavallo assai originale
che cavalcava sempre verso i lati
e proprio mai nella zona centrale
dov’è l’erba dei più verdi prati.
Un giorno durante un temporale
si ritrovò coi ferri impantanati
ed un alfiere lungo una diagonale
lo spinse fuori tra i pezzi catturati.
Il Cavallo guardò solo il suo rivale
finire anch’esso tra i condannati
grazie al coraggio eccezionale
dei pedoni, suoi amici fidati.
Pur tuttavia, com’era naturale
essi si ritrovarono isolati…
Il Cavallo laterale porta male
anche ai pedoni che lascia malandati.
Il fondo del barile…
Il mondo sta affrontando, come tutti possono constatare, una crisi finanziaria senza precedenti data la sua globalità. Ho scritto finanziaria perchè mi rifiuto di chiamarla economica, perchè se Aristotele diceva che l’uomo è un animale politico direi che si possa aggiungere che è pure un animale economico: insomma è un animale!
Un animale che a prescindere dalle contrattazioni di Wall Street continua a mangiare, a muoversi e dove può persino a lavorare. Però il sistema bancario, il cui unico fine è fare profitti, da circa un decennio viene preso per il naso da tutta una serie di operazioni finanziarie con cui brucia i soldi dei privati cittadini e persino di interi stati: vedi future, vedi swap ed altre forme di derivati, bond e acquisti in factoring di debiti di altre istituzioni prossime alla bancarotta.
Ma la mia non vuole essere un’analisi economica, richiederebbe un trattato a parte, ma solo una constatazione di come si stanno deteriorando le nostre possibilità di futuro. Il default argentino non ha insegnato niente, dal momento che la Grecia sta subendo lo stesso destino e l’Italia ci si sta incamminando a grandi passi: quei passi che da sempre sono le ricette neo-liberiste del Fondo Monetario Internazionale e delle altre istituzioni economiche anche europee.
Qui però si parla di scacchi, e il mio post nasce da una notizia appresa in questi giorni: il Ministero dell’Istruzione ha escluso gli scacchi dal circuito dei giochi sportivi studenteschi, onde risparmiare il costo dell’assicurazione per tutti gli studenti e insegnanti partecipanti che ogni anno registrano un trend in costante crescita che supera le migliaia di unità.
Questo è solo una conseguenza dei tagli che la nostra classe politica, per la sua scarsa lungimiranza, sta facendo pesare sulle scuole, dove è sempre più difficile riuscire a fare anche progetti curricolari di scacchi (non ci sono fondi per esperti esterni) e persino extra-curricolari (non ci sono soldi per il personale ATA). Così ci viene richiesto da dirigenti zelanti di prestare la nostra opera a costo zero per la scuola e talvolta persino per le famiglie: che significherebbe prestare la propria opera a proprie spese, dato che la benzina non sarebbe neppure rimborsata.
Molti istruttori fanno esattamente questo da anni, perchè la passione e la volontà di diffusione del nostro gioco è tale che il compenso economico venga in ultima analisi. E, per quanto mi riguarda, nel caso dei GSS ho sempre pagato in proprio tutte le trasferte provinciali, regionali e nazionali al seguito delle scuole primarie che seguo. Ma se un giovane vuole investire in una professionalità, laddove il proprio governo non è in grado di incidere sul mondo del lavoro se non obbedendo ai diktat dei potentati economici, non può neppure prendere in considerazione il solo volontariato: i mezzi di sussistenza vengono prima.
E veniamo al titolo del post, perchè seguendo gli “aggiustamenti strutturali” del FMI e della BCE: cioè privatizzando tutti gli assets strategici dello Stato (comunicazioni, energia, acqua…), innalzando l’età pensionabile (anziché ridurre i privilegi), precarizzando il mondo del lavoro (e rendendolo ricattabile) si può solo raschiare il fondo del barile prima dell’inevitabile bancarotta a vantaggio dei pochi finanzieri che hanno prodotto artificialmente la crisi.
P.S.: Domenica 30 ottobre è andata in onda una bellissima inchiesta di Report che chiarisce meglio ciò che ho accennato in questo post, vi invito a dare un’occhiata: http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-8d786bde-265f-412e-a52f-aa631f06b93b.html